I giudici (con 5 voti a favore e 4 contro) confermano la legittimità della norma sull'obbligatorietà della copertura assicurativa contenuta nella legge voluta da Obama. Il presidente: "Una vittoria per tutto il popolo americano"
La riforma del sistema sanitario degli Stati Uniti voluta da Barack Obama è costituzionale. Oggi la Corte Suprema con 5 voti a favore e 4 contrari ne ha promosso il “nocciolo”, ossia l’obbligo per tutti i cittadini di acquistare una polizza assicurativa medica entro il 2014.
Contro l’”Obamacare” si sono schierati i giudici Antonin Scalia, Anthony Kennedy, Clarence Thomas e Samuel Alito mentre a sorprese il presidente John Roberts, un conservatore che ha scritto la sentenza, ha votato a favore. Il presidente dei supremi giudici ha spiegato che non sussiste nessun contrasto con la Carta: “Il fatto che la riforma prevede che alcuni cittadini possano pagare delle sanzioni per non aver ottenuto l’assicurazione medica può essere ragionevolmente considerato come una tassa”. Ora la palla passa al Congresso che dovrà decidere se abrogare la riforma sanitaria o meno.
Lo speaker della Camera John Boehner e il leader dei repubblicani in Senato Mitch McConnell sperano che il Congresso si esprima contro la riforma. “La decisione mostra l’urgenza di abrogare questa legge dannosa nella sua interezza”, dice Boehner. “Il Congresso deve agire per abrogare questa distorta legge”, osserva McConnell. La possibilità che la legge venga modificata è concreta, visto che l’attuale Congresso ha una Camera dei Rappresentanti a maggioranza repubblicana (il Senato invece è controllato dai Democratici di Obama).
Il commento di Obama – ”E’ una vittoria per tutto il popolo americano”. Così il presidente americano ha commentato la storica sentenza. ”La riforma sanitaria deveessere ora attuata pienamente e migliorata se possibile. Ma non si torna più indietro”. Poi Obama ha detto di rispettare le preoccupazioni di molti cittadini americani ma ha aggiunto: “Non c’è chi ha vinto e chi ha perso. Credo che questa decisione sia buona per tutto il Paese e per tutto il popolo americano”. Con questa sentenza, ha spiegato il presidente “è prevalso il principio che la gente che si può permettere l’assicurazione sanitaria avrà ora la responsabilità di acquistarla”.
Il Patient Protection and Affordable Care Act, la riforma del sistema sanitario, è stata promulgata dal presidente Obama il 23 marzo 2010 ed è una delle battaglie simboliche dell’attuale presidente degli Stati Uniti, che mira a introdurre forme di tutela medica per quegli americani che non possono permettersi le costose assicurazioni sanitarie private. I repubblicani l’hanno ferocemente osteggiata, ribattezzandola sprezzantemente “Obamacare”.
I punti della riforma – La copertura assicurativa viene estesa ad altri 32 milioni di persone e diventa accessibile al 94 per cento dei cittadini non anziani, grazie all’espansione del servizio Medicaid e ai benefici fiscali offerti a chi ha un reddito entro il 400 per cento della soglia di povertà. I giovani fino a 26 anni potranno restare sotto la mutua dei genitori. Per ogni cittadino c’è l’obbligo di acquistare una copertura sanitaria individuale. Chi non lo fa rischia una multa di 750 dollari o pari al 2 per cento dei redditi. Le aziende con 50 o più impiegati devono contribuire alla spesa per l’assicurazione, se è a carico dei dipendenti. Le assicurazioni non potranno più negare una polizza a chi abbia patologie croniche o revocarla arbitrariamente a chi si ammali. Viene ampliato il servizio per i cittadini indigenti fino a coprire chiunque guadagni meno del 133 per cento della soglia di povertà (29mila dollari l’anno per una famiglia di quattro persone).
I precedenti – La riforma sanitaria di Barack Obama ha i suoi padri nobili in Franklin Delano Roosevelt e Lyndon Johnson, i due presidenti che tentarono l’azzardo del welfare. Fu Roosevelt a volere il Social Security Act e fu il vicepresidente di Kennedy, poi asceso alla presidenza con la morte di JFK, a ottenere Medicare. Il Social Security Act fu firmato nel 1935. Consisteva in un programma di assicurazione sociale che permetteva a coloro che con più di 65 anni di età si ritiravano dal lavoro potessero comunque conseguire un reddito. Il Medicare vide la luce il 30 luglio del 1965. A promulgare il nuovo programma di assicurazione sociale fu Lyndon Johnson. Il primo ad avere la tessera fu l’ex presidente Truman, presente alla cerimonia. Medicare copre l’assistenza per coloro che hanno 65 anni di età e oltre. Nei primi tre anni dall’entrata in vigore circa 20 milioni di persone beneficiarono della riforma.