Ha chiesto scusa per le sue esternazioni Paolo Forlani, uno dei quattro poliziotti condannati per l’uccisione del diciottenne Federico Aldrovandi, che nei giorni scorsi aveva postato su Facebook commenti insultanti contro la madre del ragazzo, dopo la definitiva condanna da parte della Cassazione.
”Voglio chiedere perdono per quel mio contegno estemporaneo ed assurdo – dice Forlani in una dichiarazione all’Ansa – alle persone che ho citato nei miei messaggi; non è per le conseguenze che potrà portare questo mio atteggiamento che chiedo scusa, ma per la reale presa di coscienza dell’errore commesso qualche giorno fa, unito all’esigenza di riprendere quel contegno silenzioso e rispettoso che ho mantenuto sempre, dal settembre 2005 sino a questi giorni”.
“Dopo il rigetto della Cassazione della scorsa settimana – spiega Forlani – e le varie esternazioni mediatiche nei nostri confronti, mi sono trovato in uno stato di sconforto e di smarrimento assoluti che mi ha portato, l’indomani, ad esternare via web commenti e frasi sciagurate, di cui mi vergogno, all’indirizzo di persone direttamente colpite dalla vicenda. Quelle mie espressioni sono state il frutto di una pressione che è gravata su di me per sette anni, durante i quali invano ho cercato di esprimere le mie ragioni; così dopo l’ennesima e decisiva sconfitta mi sono lasciato andare ad un comportamento irragionevole, in preda alla rabbia verso chi non mi ha mai ascoltato e non ha capito quanto dolore avessi provato per la tragedia che era successa in via Ippodromo rispetto alla quale avevo sempre protestato la mia assenza di responsabilità”.
Per Forlani e per i colleghi Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri, il 21 giugno la Cassazione aveva confermato la condanna definitiva a tre anni e sei mesi per la morte di Aldrovandi la sera del 25 settembre 2005 a Ferrara.
La madre di Federico, Patrizia Moretti, nel leggere i messaggi, aveva detto: “Vogliono uccidere mio figlio mille volte”. Sul tema era intervenuto Beppe Grillo con un durissimo post e il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri che, a qualche giorno di distanza dalla presa di posizione sulla sentenza, nella quale usava il condizionale in merito alla colpevolezza dei poliziotti nonostante la sentenza della Cassazione, aveva annunciato una posizione definitiva in merito ai procedimenti disciplinari nei confronti degli agenti che sono ancora tutti in servizio.
Scuse che però non convincono Patrizia Moretti, che le rimanda senza troppi giri di parole al mittente: “Non mi interessa niente”. “Sono le scuse – commenta – di chi sa ora quel che rischia. Le scuse ora non contano, contano le azioni. E lui di azioni ne ha fatte parecchie. A comincia re da sette anni fa”.