Agli Mtv Days di Torino, l'artista bolognese ha parlato delle sue muse ispiratrici, dei rapporti con i grandi della musica con Bob Dylan e i Queen. E l'amore per il pianoforte quando da bambino aveva già in repertorio la classica e le hit di Mina
C’è stato spazio, dunque, per gli esordi con i Lunapop, ma anche per i riferimenti musicali, la città dove è nato e cresciuto e, naturalmente, il capitolo ‘amore’. Un elemento che il 32enne Cremonini ha declinato in modo tutto suo, raccontando come sia attaccato al concetto di “musa ispiratrice”.
“Se dopo due mesi che sto con una donna – ha detto – non ho già scritto un disco, vuol dire che non va bene. Scrivo canzoni anche per chi non vedo da anni perché magari ho dimenticato di dire qualcosa. Credo non ci sia mai stato un cantautore che non abbia stabilito un rapporto artistico con l’amore che sta vivendo. Ho avuto molte muse e continuo a cercarne, anche Malika (Ayane n.d.r.) lo è stata per questo disco: quando la musica diventa tua compagna di vita, diventa anche un’unità di misura”.
L’artista bolognese ha ripercorso il proprio rapporto con la musica sin dalle origini, da quando veniva “prelevato” nella sua camera per esibirsi al piano in salotto (lo studia da quando aveva 6 anni) durante i ricevimenti serali dei genitori, o scivolava di soppiatto in cantina per far suonare vecchi dischi del padre, dalla musica classica, ai vari Gino Paoli e Mina.
La folgorazione è con i Queen, ma a livello personale l’amore di una vita è Bob Dylan: “mi ci butto dentro quotidianamente perché me ne sono follemente innamorato. Però è una storia difficile. Mi sono accorto che lui non perde mai. Fa parte della sua struttura emotiva: ha un approccio per cui quando sta per perdere fugge verso altre mete. E’ un approccio che ho molto amato. Io comunque non mi sentirò mai Bob Dylan di fronte al mio pubblico”.
Poi la vera svolta è con i Lunapop. “50 special era da poco in radio quando ho fatto la maturità – ha raccontato Cremonini – “avevo fatto 120 assenze e così decisi di giustificare la mia poca preparazione portando lo stereo e facendo ascoltare la canzone alla commissione. Purtroppo la conoscevano ancora in pochi, per fortuna mi fecero passare lo stesso”. Il resto della storia è nota: Cremonini ha fatto di quella passione il suo lavoro e l’ha definito un rapporto “di amore-odio, da amica, da moglie, da amante, da mamma. La vita raccontata attraverso la musica – ha spiegato – è un’esperienza certa. Quando si possono provare emozioni ascoltando la musica, non c’è bisogno di viverle. Insomma, la musica è qualcosa capace di trasmettere emozioni anche a chi non ha la possibilità di esperirle”. Cremonini, che è a Torino per gli Mtv days, partirà da qui anche per il suo tour; una città che “porta fortuna per iniziare i concerti” senza dimenticare la sua Bologna: “se nasci a Bologna – ha detto – hai due strade: o quella dei cantautori, o quella dei centri sociali. Questi però sono stati un po’ castrati e questo mi dispiace perché la scena alternativa nella mia città è stata fondamentale”.