Apertura positive per le borse asiatiche dopo l'accordo raggiunto nella notte tra i leader europei. Buoni risultati anche per la moneta unica che all'inizio delle contrattazioni torna a sfiorare 1,26 contro il dollaro a 1,2598. Il differenziale con i titoli tedeschi ha perso 40 punti da ieri
L’esito del vertice Ue, in cui i leader dell’Eurozona hanno trovato l’intesa su meccanismo anti-spread e ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo salva stati, ha inciso sullo spread e sui mercati, e ha segnato in positivo l’apertura delle borse, dall’Asia all’Europa. Non si ferma il calo dello spread fra Bund e Btp, il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti si ferma 421 punti, dopo aver chiuso ieri a quota 470 punti. In precedenza era sceso fino a un minimo di 409 punti. Il tasso del decennale è al 5,96 per cento. Dopo un crollo iniziale, legato all’euforia per le notizia sullo scudo anti-spread, i mercati stanno ora valutando i meccanismi che i leader europei intendono adottare. Il differenziale tra Bonos e Bund torna sopra quota 500, a 504 punti, con un rendimento del 6,65%, dopo essere sceso a quota 475 punti.
Chiudono col “botto le principali piazze europee. Milano maglia rosa termina la sua corsa odierna con in +6,59 per cento (ilrisultato migliore dal 2010), seguita da Atene con un + 5,68% e Madrid con un +5,32%. Parigi registra un progresso del 4,150%, Francoforte +4,10%, Amsterdam +3,48%, Bruxelles +3,99%, Londra +1,87%.
Apertura positiva per Wall Street dove l’indice Dow Jones segna +0,59% a 12.714 punti. Hanno chiuso in positivo anche i mercati asiatici. E’ vivace Tokyo, dove il Nikkei 225 sale dell’1,82%, mentre fa un rally oltre il 2% Hong Kong. Gli acquisti principali riguardano il comparto bancario, con Westpac Banking in rialzo dell’1,4% e in supporto dell’indice di riferimento di Sydney. Sulla piazza giapponese corre Toyota Motor (+2,4%), comprata assieme agli altri titoli legati all’export. Nel comparto minerario è vivace Bhp Billiton (+2,6%). L’accordo “sembra molto significativo”, dice a Bloomberg Jonathan Garner, capo strategist di Morgan Stanley ad Hong Kong sottolineando come questa intesa eviti elementi di incertezza visti dai mercati invece sul piano per la Grecia.