Cinquant’anni fa moriva la diva e nasceva il mito. Marilyn Monroe da Los Angeles, una vita grama da fanciulla e la notorietà conquistata in un amen negli anni cinquanta, si suicidava il 5 agosto 1962 con una letale dose di barbiturici. Ma al corpo nudo rimasto senza vita sul letto del Brentwood Hotel è sopravvissuta una simbolica e ripetuta iconografia che ancora oggi trascina attenzione mediatica, folle curiose ed erotismo diffuso.
Ecco che Magnifica Marilyn, la mostra che si aprirà martedì 4 luglio e rimarrà aperta fino al 5 agosto nella hall del cinema Lumiere di Bologna, va a celebrare la seduzione nell’immaginario collettivo che l’interprete di Niagara continua ad esercitare ancora sulle giovani generazioni.
“L’idea portante del nostro progetto è quella di voler raccontare attraverso tecniche e stili diversi la donna, l’attrice, il mito”, spiegano i tre autori delle opere grafiche che ritraggono Marilyn, “La scelta della location, la hall del cinema Lumière di Bologna, rappresenta il connubio perfetto tra arti figurative e l’icona del cinema Marilyn Monroe che si fa forte più che mai e si incontra in uno spazio comune, una sorta di territorio franco che fa da cornice al progetto e lo rafforza”.
Le opere esposte sono dodici “un numero che simboleggia il sacrificio, l’abnegazione e la devozione: tre caratteristiche che concorrono a descrivere l’universo Marilyn”. Tutti i lavori sono frutto dell’interpretazione artistica di tre realtà contemporanee che si occupano di arti figurative affini ma completamente diverse tra loro: i fumetti di Alberto Duca, l’ecodesign di pastrocchi e la fotografia di Raffaele Diomede.
In contemporanea sul crescentone di Piazza Maggiore, per la serie Sotto le stelle del cinema, martedì 3 luglio e mercoledì 4 verranno proposti sul megaschermo targato Cineteca di Bologna, Quando la moglie è in vacanza e A qualcuno piace caldo.
Intanto un omaggio a Marilyn e alla sua vera voce, perché i due capolavori di Billy Wilder saranno in versione originale con sottotitoli italiani. E in molti ricorderanno, soprattutto John Kennedy, cosa voglia dire farsi cantare Happy Birthday, dalla più sensuale delle icone hollywoodiane.
Poi Quando la moglie è in vacanza (1955) è il film in cui si materializza il sogno in carne ed ossa della Marilyn tradizionale, quella ovattata di bianco vestita, nella celebre sequenza in cui il piccolo editor Tom Ewell, in una torrida estate newyorkese con moglie e figli al mare, osserva stupefatto la bionda vicina di casa mentre l’aria sparata a mille di una grata di Manhattan le solleva l’ampia gonna facendo sciogliere spettatori dagli Appennini alle Ande.
Mentre A qualcuno piace caldo (1959) è l’apoteosi della commedia con una Marilyn trasformata in Sugar Kane, suonatrice di ukulele, a far girare la testa di in questo indiscusso capolavoro della storia del cinema, ai travestiti Tony Curtis e Jack Lemmon cantando I wanna be loved by you.