Ci sono il panettiere e la titolare del Bottonificio Lenzi, il radiologo dell’ospedale e gli operai egiziani della Palmieri Tools, il sindaco seduto sui gradini del municipio alla fine di una giornata di lavoro e i vigili del fuoco. Eccoli i volti del lavoro di Porretta Terme a mostrarsi con orgoglio all’obiettivo dei fotografi, celebrando quel mondo della produttività e del fare che sembrano ogni giorno di più perdere valore di fronte ai diktat dell’inafferrabile mercato finanziario.

Porretta città della fotografia è il nome del progetto che a partire dal 1° luglio e fino al 30 settembre vedrà esposte in vari luoghi della città 300 immagini di 15 fotografi capitanati da Gianni Berengo Gardin. Un idillio, quello tra il fotografo genovese e Porretta, iniziato qualche anno fa, complice la passione del fotografo per i treni e le ferrovie: in alcune immagini ritrasse la ferrovia porrettana, la prima “strada ferrata” che attraversò l’Appennino collegando Bologna con Pistoia, soffermandosi lungamente sui luoghi che essa attraversa e sulle persone che ci vivono. L’ospitalità, il buon cibo e la buona aria hanno fatto il resto.

“A Porretta si sta bene, è facile innamorarsene” racconta Marco Tamarri, responsabile del progetto. “Cercavamo un modo per raccontare la gente di Porretta ed il filo conduttore del lavoro ci sembrava una splendida visuale. Un mezzo di riscatto, se vogliamo, contro l’arroganza della finanza”. Una storia che parte dal Risorgimento, quando nell’area si svilupparono industrie, dighe e ferrovie a creare lo scenario ideale per dei racconti fotografici e non solo, se si pensa che a Porretta e nell’Appennino tosco-emiliano Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli hanno ambientato alcuni dei loro gialli.

Il Festivale della Fotografia di Porretta ha l’ambizione di andarsi ad affiancare a una serie già piuttosto nutrita di appuntamenti culturali: dal Porretta Soul Festival al Porretta Cinema, anche se i curatori sono restii ad attribuirgli una qualsivoglia etichetta. “Non è un Festival, quanto meno non ancora” dicono i fotografi Luciano Marchi e Mosè Franchi, curatori del progetto. “Vorremmo piuttosto che fosse un incontro di sguardi, una visuale nuova sul nostro paese, attrattiva all’occhio quanto i paesaggi e i magnifici scorci”.

Tutti i fotografi hanno  prestato le loro opere a titolo gratuito, consentendo di realizzare l’evento con un budget piuttosto limitato, ottenuto coi contributi di Comune, CNA e imprenditori locali. “Siamo nell’ordine dei 12mila euro circa” dice Tamarri. “Altri fondi, ottenuti attraverso un finanziamento europeo, serviranno alla pubblicazione di un volume nel quale confluiranno le immagini della mostra e non solo. Non un catalogo ma un vero e proprio libro, punto di partenza per la creazione, nei nostri intenti, di un archivio fotografico della contemporaneità”.

Porretta Città della fotografia. Foto di Gianni Berengo Gardin,  Aniceto Antilopi, Andrea Nannini, Mosè Norberto Franchi, Luciano Marchi, Toni Thorimbert, Claudio Amadei, Walter Zerla, Paolo Castiglioni, Roberto Rocchi, Fulvia Farassino, Davide Cerati, Beppe Buttinoni, Pino Ninfa. Dal 1° luglio al 30 settembre, vari luoghi.

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