Cultura

In Onda Filippo Facci: che ci faccio io qui?

Sei bravo a scrivere. Lo sai e non fai niente per nascondere questa tua consapevolezza. Ma va bene così, lo possiamo accettare. Quello che scrivi piace o meno, ma anche questo è normale. Ma il fatto che tu sappia scrivere non equivale a una altrettanto efficace resa televisiva.

Non siamo tutti adatti a fare tutto. C’è chi lo accetta e chi no, a quanto pare. E Filippo Facci fa parte della seconda (nutritissima) schiera. Non si spiega altrimenti la sua presenza alla conduzione dell’edizione estiva di In Onda. Comincia la prima puntata e lui, energetico come una RedBull andata a male, vispo come Giovanardi durante la pennichella pomeridiana, parte con un ritmo che, in confronto, Luciano Onder sembra Russell Brand. Certo, avere come ospiti Tremonti e Screpanti non aiuta. E Natascha Lusenti, in versione Costamagna dalla erre moscissima, non è ancora entrata in “partita”. Però tu, Facci, non puoi condurre un talk show come se avessi lasciato la macchina in doppia fila, il bimbo all’asilo e i panni in tintoria. Questo stile scazzato, della serie “che ci faccio qui?”, può andare bene sulla carta stampata. Ma se scegli di fare tv devi almeno far finta di metterci un minimo di voglia. Se ci riesci, ovviamente. Ma il punto è proprio questo: Facci, lascia perdere la tv. Non è roba per te.