Ci sono cose, di questo Euro 2012, che non potremo mai dimenticare. Nemmeno volendo, purtroppo. La catarinfangenza di Paola Ferrari, le scene-madri di Gigi Buffon, le mirabolanti castronerie del duo comico Bruno Gentili–Beppe Dossena, il Cassano-pensiero, la Merkel che infieriva sui greci con un’esultanza smodata (e un po’ sospetta), gli italiani che infierivano, comme d’habitude, sui tedeschi (proprio mentre Mario Monti infieriva su Angelona).
E’stato un Europeo strano, tra crisi e calci a un pallone, tra spread e gol, bund e tiki taka. Ed è stato il torneo delle illusioni, visto che più di qualcuno credeva che l’evento polacco-ucraino avrebbe dato un calcio alla crisi, oltre che al meraviglioso Tango 12 dell’Adidas. E invece i problemi sono sempre lì, altro che storie. Così come è ancora lì il calcioscommesse, che adesso nessuno potrà insabbiare.
Uno dei protagonisti è stato Mario Balotelli, ovviamente a modo suo. Sul campo, con tre gol belli e rabbiosi e la voglia disperata di pressare gli spagnoli anche quando l’andazzo della finale era evidente. E fuori dal campo, con le sue solite intemperanze, il suo carattere ribelle, la sua strafottenza che fa simpatia. E alla fine di tutto, vengono fuori anche due news che con il calcio hanno poco a che fare: nello spogliatoio, la sera della finale, il giovane bresciano pare abbia avuto il coraggio di dire a brutto muso che la finale la stavamo perdendo per colpa del blocco Juve, provocando le ire del guappo della Nazionale Gigi Buffon. E poi, a bocce ferme, è arrivata la notizia della presunta gravidanza di Raffaella Fico. La ragazza non è nuova a boutade a scopo pubblicitario, e SuperMario ha chiesto il test del DNA (un attimo prima di aver chiesto cosa sia esattamente).
Napolitano e Buffon, invece, hanno puntato molto su questo torneo, sperando di ripulire l’immagine un po’ appannata entrambi.
Tracollo totale per la Rai, che ha offerto una copertura giornalistica pessima, con inviati imbarazzanti e commentatori ridicoli. Beppe Dossena, che al fianco di Bruno Gentili ha commentato le partite degli Azzurri, è il vincitore assoluto dello specialissimo trofeo “Supercazzola“. Il Nostro ci ha deliziati con neologismi esilaranti (dobbiamo “matchare”) e ovvietà che avrebbero fatto impallidire Catalano e monsieur de Lapalisse.
Ma è stato tutto il pacchetto Rai a non funzionare: Paola Ferrari è la versione supercool di una insegna al neon, Enrico Varriale rosicava palesemente dallo studio di Roma perché per la prima volta dopo tanti anni non era inviato sul campo, Bisteccone Galeazzi veniva scongelato una volta ogni tanto ed esibito come la Sacra Sindone (anche se il lino torinese è molto più espressivo). Un disastro, insomma. E chi sta già rabbrividendo pensando agli imminenti Giochi Olimpici di Londra, si tranquillizzi: li trasmette anche Sky.
Non potevan mancare, poi, i titoli garbati di Libero e il Giornale: da ‘Ciao ciao Culona‘ a ‘VaffanMerkel‘, fino al Monti porta sfiga dopo la finale, Belpietro e Sallusti ci hanno ricordato ancora una volta quanta mancanza sentiamo di Indro Montanelli. Tre settimane vissute pericolosamente, dunque, che ci lasciano qualche certezza: Prandelli è bravo, la Rai no; qualche azzurro è gay, Cassano no; Balotelli è italianissimo, Dossena, almeno da come parla, sembrerebbe di no.