A quasi due mesi dall’elezione, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti continua a prendere tempo. E non solo sulla nomina dell’assessore al Welfare che ancora manca all’appello per completare la giunta, e diventata ormai quasi motivo di ilarità durante le conferenze stampa: “Se fosse ancora vivo, sarebbe utile il polpo Paul – ironizza Pizzarotti, che poi si limita a ripetere il solito – Quando lo decideremo, vi sarà comunicato”.
Ma al futuro sono declinati anche ben altri problemi non meno urgenti per la città, a partire dal Teatro Regio, che dal 30 giugno è senza un sovrintendente. Il contratto di Mauro Meli è scaduto a fine mese e sul tavolo ci sono il Cda da convocare, la nomina dei consiglieri di parte del Comune, il buco di bilancio milionario e il bando per il nuovo sovrintendente predisposto dal commissario Ciclosi, ma ancora con i candidati da selezionare.
Fresca di nomina, due settimane fa l’assessore alla Cultura Laura Ferraris aveva garantito di essere già al lavoro sui vari punti, ma superati i termini di scadenza del contratto di Meli e del bando per la nuova sovrintendenza, le risposte per il futuro del tempio della lirica cittadina sono ancora fumose. “Gli uffici e i ruoli saranno rivisti in termini di responsabilità e partecipazione – spiega Ferraris – Vogliamo fare del Regio un’istituzione corale con richiamo alla responsabilità di tutti gli attori in campo”.
Belle parole, ma che al momento rimangono tali. Il nuovo statuto predisposto dal commissario prevede il ruolo di sovrintendente con un’impronta più manageriale e un direttore artistico responsabile per le produzioni, ma queste figure per ora sono vacanti. “La prossima settimana convocheremo il Cda e presto vi comunicheremo i nomi dei consiglieri di nostra nomina” rassicura Pizzarotti, che da primo cittadino è anche presidente e rappresentante legale della Fondazione Teatro Regio. Ma quando si parla di bilancio e di trasparenza sugli atti che riguardano la passata gestione del teatro cittadino, sale il gelo. Sulla somma precisa del buco, già in parte ricapitalizzato da Ciclosi con un milione di euro stanziato dal Comune, e sulle cifre del bilancio, l’assessore tergiversa: “Il bilancio è in fase di studio, non ci sono cifre precise, un conto sono i numeri e un conto l’interpretazione dei numeri”. Reticenza e vaghezza utilizzate anche per quanto riguarda la pubblicazione online degli ultimi verbali del Cda del Regio sul sito del teatro. “Stiamo valutando se metterli in Rete” risponde Pizzarotti, e la sua risposta stride un po’ con le dichiarazioni di chi solo pochi mesi fa, da candidato sindaco, si ergeva a paladino della trasparenza.
L’unica cosa certa è che il segretario generale Gianfranco Carra e il sovrintendente Meli non sono più al lavoro e che ora il teatro non ha una guida. Ma non è detto che le porte del Regio non si possano riaprire ancora per Meli. Nell’ultimo mese si era sparsa voce che l’ex sovrintendente si fosse proposto di rimanere a titolo gratuito, e anche sulla possibilità di una sua permanenza marginale nel teatro l’assessore Ferraris aggira l’ostacolo: “La soluzione ad interim è una valutazione che verrà fatta in Cda, Meli ha partecipato al bando come altri e si è messo a disposizione del Cda con grande professionalità”.
Di certo, la permanenza di Meli al Regio, in qualsiasi forma, non sarebbe gradita a sindacati e lavoratori, che hanno sempre considerato il sovrintendente dal cachet d’oro espressione delle giunte Ubaldi e Vignali. In una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil provinciali i sindacalisti Silvia Avanzini, Mauro Riva e Fabrizio Campanini avevano auspicato un incontro del sindaco con i lavoratori, già richiesto a pochi giorni dalla sua elezione e mai avvenuto. E non è solo questione di formalità. La stagione estiva del Regio è saltata e così anche la rassegna Parma Danza, e per la prima volta da quasi vent’anni i precari stanno passando l’estate a casa, in attesa di essere stabilizzati come da ripetute promesse delle passate amministrazioni. Domani la questione sarà al centro dell’assemblea dei lavoratori.
Intanto, anche su altri fronti la regola per la giunta al Movimento 5 Cinque Stelle sembra quella che rispecchia la formula “Stiamo valutando”. Così risponde, senza altri particolari, il vicesindaco Nicoletta Paci sull’eventuale trasferimento degli alunni della scuola Racagni in altri istituti vista l’inagibilità dell’edificio, che sarà “il primo progetto a Cinque stelle, da condividere in modo partecipato con la città”. I tempi si dilatano anche in questo caso. “L’attenzione è tutta per quello che non facciamo – si giustifica Pizzarotti – Vi invito però a guardare quello che hanno fatto in altri Comuni amministrazioni alla loro prima legislazione”.
Ma intanto all’appuntamento improrogabile di giovedì con il secondo consiglio comunale la giunta sarà ancora priva di un assessore. E non solo. In discussione all’ordine del giorno “delibere operative, non di indirizzo – spiega il sindaco – anche perché le commissioni non sono ancora state formate”.