La bozza del governo prevede anche il blocco delle assunzioni dei dirigenti pubblici fino al 2016, la riduzione di trasferimenti alle Regioni, alle missioni militari all'estero e all'università, ma anche ferie forzate agli statali e stretta sui permessi sindacali. Ma Palazzo Chigi smentisce: "Indiscrezioni infondate, provvedimento ancora in stesura"
Taglio dei posti letto, cancellazione dei piccoli ospedali, ferie forzate nel pubblico, riduzione delle spese per presidenza del consiglio e soprattutto sulle auto blu. Sono alcune delle misure previste nella bozza del decreto legge sulla spending review. Nel provvedimento è previsto l’inserimento tra gli “esodati” di altre 55mila persone, come aveva anticipato a fine giugno il ministro del Lavoro Elsa Fornero, oltre ai 65mila già annunciati. Le indiscrezioni sono circolate per tutto il giorno, ma in serata il governo ha diffuso una secca smentita, bollando ogni anticipazione come “priva di fondamento”. Perché “il provvedimento è ancora in corso di stesura, in virtù degli incontri intercorsi in data odierna con le parti sociali e gli enti locali e alla luce del confronto con i ministeri interessati”.
Assunzioni bloccate per i dirigenti della P.A. Concorsi sospesi per l’accesso alla prima fascia dirigenziale. Si legge che sono sospese le modalità di reclutamento “non oltre il 31 dicembre 2015”. Lo stesso documento riporta il blocco per due anni, dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2014, dello stipendio dei dipendenti delle società pubbliche non potrà superare quello del 2011.
Taglio delle province. Al via anche la riduzione e la razionalizzazione delle province. All’articolo 1, spiega l’Agi, si legge che entro venti giorni dalla data di entrata in vigore del decreto “il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze e della pubblica amministrazione, delibera un’ipotesi di riordino delle province”. La redistribuzione degli obiettivi del patto di stabilità interno tra gli enti territoriali interessati “è operata a invarianza del contributo complessivo”. Da qui anche il divieto di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato.
Stretta per le auto blu. Nel 2013 la spesa per le auto blu non dovrà superare il 50% di quanto speso nel 2011. “A decorrere dall’anno 2013 – si spiega nella bozza del decreto – le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, incluse le autorità indipendenti, non possono effettuare spese di ammontare superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell’anno 2011 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi; il predetto limite può essere derogato, per il solo anno 2013, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere”.
Presidenza del Consiglio: meno 15 milioni. Riduzione delle spese di funzionamento della Presidenza del consiglio dei Ministri per un totale di 15 milioni di euro al 2013. “La Presidenza del Consiglio dei Ministri procede ad operare interventi di riduzione delle spese di funzionamento sul proprio bilancio autonomo – si legge nel testo – tali da comportare un risparmio complessivo di 5 milioni di euro per l’anno 2012 e 10 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013”.
Taglio di 30mila posti letto. La bozza del decreto sulla revisione della spesa prevede circa 30mila posti letto in meno negli ospedali pubblici italiani, con un rapporto di 3,7 posti letto per mille abitanti contro gli attuali 4,2. Il testo prescrive che “le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, entro il 30 novembre 2012, provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici”.
Via gli ospedali con meno di 120 posti letto. I piccoli ospedali saranno drasticamente tagliati: veranno chiusi tutti quelli con meno di 120 posti letto. “Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano – si legge nel testo – adottano tutte le misure necessarie a prevedere, entro il 31 ottobre 2012, la cessazione di ogni attività dei presidi ospedalieri a gestione diretta delle ASL con un numero di posti letto inferiore a 120 unità e la conseguente immediata chiusura”.
Sanità: taglio agli acquisti. Sempre per quanto riguarda la sanità è previsto un taglio del 5% per l’acquisto di beni e servizi da parte della sanità pubblica.
Freno alle assunzioni nel pubblico. Le spese del personale della Pubblica amministrazione vengono ridotte in questo modo: le “facoltà assunzionali” sono ridotte al 20% per tutte le amministrazioni nel triennio 2012-2014, del 50% nel 2015 e del 100% a decorrere dal 2016.
Altra riduzione ai trasferimenti alle Regioni. Altri tagli sui trasferimenti alle Regioni. Le risorse dovute dallo Stato alle regioni a statuto ordinario sono ridotte di 700 milioni per il 2012 e di 1000 milioni a decorrere dal 2013.
Riduzione dei permessi sindacali. I permessi sindacali a partire da gennaio del 2013 saranno ridotti del 10%. “I contingenti dei distacchi sindacali e dei permessi sindacali retribuiti sono ulteriormente ridotti del 10%. La riduzione è effettuata a decorrere dal 1 gennaio 2013”.
Obbligo ferie per gli statali. Gli uffici pubblici resteranno chiusi nella settimana di ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno e gli statali saranno messi in ferie.
Buoni pasto per gli statali non oltre i 7 euro. I buoni pasto degli statali non potranno superare i 7 euro a partire dal 1 ottobre prossimo.
Ridotti i contributi a radio e tv locali. I contributi a favore di radio e tv locali saranno ridotti di 30 milioni a decorrere dal 2013.
Riduzione per le missioni all’estero. Il fondo per le missioni di pace è ridotto di 8,9 milioni già per quest’anno.
Dimezzato fondo per vittime dell’uranio impoverito. Sarà dimezzato il fondo per le vittime dell’uranio impoverito. “La dotazione del fondo destinata alle provvidenze alle vittime dell’uranio impoverito – si legge nel testo – è ridotta dell’importo di 10 milioni di euro per l’anno 2012”. In origine il fondo era superiore ai 21 milioni di euro, di cui 9 già erogati, su oltre 600 domande di risarcimento da parte dei familiari di militari e civili impegnati nelle missioni italiane ammalati o morti per gli effetti letali dell’uranio impoverito.
Taglio al finanziamento alle università. Dal 2013 il fondo per il finanziamento ordinario delle università sarà ridotto di 200 milioni. In particolare, si legge nel documento, al fine di “ottimizzare l’allocazione delle risorse” e “migliorare la qualita’” delle attività formative dei dirigenti e dei funzionari pubblici garantendone l’eccellenza e l’interdisciplinarietà” sono individuate “idonee forme di coordinamento tra le scuole pubbliche di formazione, gli istituti di formazione e le altre strutture competenti ed è riformato il sistema di reclutamento e formazione dei dirigenti e dei funzionari pubblici anche mediante adeguati meccanismi di collegamento tra la formazione propedeutica all’ammissione ai concorsi e quella permanente”.
Riorganizzati Cnr e Ingv. Saranno riorganizzati il Cnr, l’Istituto nazionale di fisica nucleare e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Sono soppressi dall’entrata in vigore del decreto sulla spending review l’Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l’Istituto italiano di studi germanici e l’Istituto nazionale di alta matematica sono soppressi e i relativi organi statutari decadono. Sopresso anche l’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, l’Istituto nazionale di astrofisica e il Museo storico della fisica e centro di studi e ricerche “Enrico Fermi”.
Blocco affitti per la pubblica amministrazione. Sarebbe previsto anche il blocco degli adeguamenti Istat relativi ai canoni dovuti dalle Amministrazioni per l’utilizzo di immobili in locazione passiva. Il locatore ha facoltà di recedere dal contratto “dandone comunicazione entro il 31 dicembre 2012 con lettera raccomandata”. Il recesso ha effetto decorsi sei mesi dal ricevimento della comunicazione, “salvo termine più breve concordato con l’Amministrazione locataria”. Sempre in materia di immobili la bozza del decreto prevede l’uso gratuito allo Stato di beni di proprietà degli enti territoriali e viceversa.
Blocco delle tariffe. Il provvedimento prevede anche il “congelamento” delle tariffe fino al 31 dicembre 2013. La misura scatta dalla data di entrata in vigore del decreto, nel quale si legge che “è sospesa l’efficacia delle norme statali che obbligano o autorizzano organi dello Stato o autorità ad emanare atti aventi ad oggetto l’adeguamento di diritti, contributi o tariffe a carico di persone fisiche o persone giuridiche in relazione al tasso di inflazione ovvero ad altri meccanismi automatici”.
Riduzione dei compensi per il Caf. C’è anche la riduzione dei compensi pagati ai Caf, nel decreto legge. Nella bozza si legge, spiega l’Agi, che il compenso scende a 13 euro per ciascuna dichiarazione elaborata e trasmessa e a 24 euro per l’elaborazione e la trasmissione delel dichiarazioni in forma congiunta. Il decreto riduce anche del 10% i trasferimenti a favore dei patronati.
Iva sospesa. “Sospensione per l’anno 2012 dell’incremento dell’Iva e riduzione dell’incremento dell’Iva a decorrere dall’anno 2013”. Nella bozza si valuta anche l’eliminazione dell’ulteriore incremento di 0,5 punti dal 2014.
Forze di polizia, under 32 devono essere operativi. I dipendenti delle forze di polizia di età inferiore a 32 anni, salvo casi eccezionali, devono essere utilizzati a servizi operativi. Nell’ambito della riduzione delle spese per il personale (articolo 14), “le strutture interessate dalla limitazione delle assunzioni previste dal comma 1 adottano le opportune misure per destinare a servizi effettivamente operativi un numero di unità di personale non inferiore a quello corrispondente alle minori assunzioni da esso derivanti”.
Liquidatori con incarico non oltre i 3 anni. I commissari liquidatori di enti pubblici potranno avere un incarico non superiore ai 3 anni, che potrà essere prorogato una sola volta per un periodo massimo di 2 anni, quindi per complessivi 5 anni.