Mille e non più mille, anzi 42mila, poi 67mila, e ancora 55mila e infine 70mila. I numeri delle presenze di spettatori ai festival cinematografici bolognesi di giugno piovono ogni anno con una puntualità e una tendenza alla crescita esponenziale che fa davvero spavento.

Le cifre comunicate dal Biografilm Festival (42mila nel 2011; 55mila nel 2012) e Cinema Ritrovato (67mila nel 2011; 70mila nel 2012), il primo sempre ad inizio luglio da otto anni, il secondo da 26 anni a cavallo tra fine giugno e inizio luglio, paiono lievitare ogni dodici mesi come un soufflé. E proprio come il tipico piatto francese bisogna stare attenti a fare in modo che il numero totale non si gonfi troppo, mantenendo comunque l’invitante volume.

Mai una flessione, mai un’indecisione, la freccia delle presenze s’alza sempre più in alto e se si va avanti così per il 2013 possiamo già prevedere nuove cifre. Siamo pronti a scommettere che il Biografilm arriverà almeno alle 70mila presenze dichiarate quest’anno dal Cinema Ritrovato, e che venti giorni dopo da via Riva Reno si alzerà di nuovo sopra l’asticella delle 80mila.

Inevitabile però che continuando su questo passo, attorno al 2015-2016 si arriverà a cifre logicamente improponibili. Perché pensare che ad un festival cinematografico accorrano 100mila persone sarà difficile farlo credere anche al familiare più prossimo. Non osiamo immaginare, quindi, come si potrà affrontare l’assestamento o, addirittura, il ribasso delle cifre. Magari come nella guerra delle buste chiuse per vincere un’asta: una cifra non troppo alta altrimenti si rimane senza fondi, non troppo bassa altrimenti si perde la gara.

Comprendiamo comunque, ma non lo giustifichiamo, che le cifre sulle presenze dei due festival debbano essere appetibili per sponsor e finanziatori. Tanti quelli privati, fondamentali a livello di importanza istituzionale anche quelli pubblici che, vista oramai la penuria delle casse comunali, diventano principalmente i denari dell’assessorato alla cultura della Regione Emilia Romagna, anch’essi in pesante ribasso.

Non comprendiamo, ma comunque ipotizziamo, e giustifichiamo fino ad un certo punto,  la tecnica con cui le cifre lievitano come nel citato soufflé. Facciamo un esempio direttamente sul sottoscritto al Cinema Ritrovato 2012: ho visto cinque film in Piazza Maggiore, almeno una quindicina tra il Lumiere, il Jolly e l’Arlecchino, quindi farò salire il contapresenze della Cineteca di Bologna a 20. Probabile che identico calcolo verrà fatto tra le stanze del Biografilm Festival: cioè uno spettatore che vede venti film conta come venti spettatori. Fermo restando che lo spettatore è uno, ma che si è visto venti film.

E dato per assodato il criterio assolutamente relativo di misurazione, mentre lo spettacolo in Piazza Maggiore tende a far matematicamente lievitare le cifre sulle decine di migliaia (in media è possibile che per ogni film della sera ci siano almeno 3-4mila persone – le sedie sono circa 1500 e altrettanti spettatori ce ne stanno tutti attorno) avvicinandosi alla cifra dichiarata, i 55mila spettatori dichiarati dal Biografilm risultano un fenomeno di moltiplicazione davvero inspiegabile.

180 le proiezioni del Biografilm (comprese le repliche di due-tre volte dello stesso film)  per quattro sale da rispettivamente 322, 145, 144, 100 posti che dovrebbero creare un volume di spettatori che si attesta sui 31995: lontanissimo dai 55mila dichiarati pochi giorni fa. Ovviamente il risultato dei 31mila arriverebbe stipando ogni singola sala ad ogni singola proiezione. Un dato comunque impossibile che non si è oggettivamente verificato poiché in diverse proiezioni pomeridiane erano presenti trenta-quaranta spettatori che, sia chiaro, sarebbe già un grandissimo successo per un festival nato pochi anni fa utilizzando un’unica sala e pochissima pubblicità.

Poi certo si dirà che il Biografilm, come in parte molto minore e in forme differenti il Cinema Ritrovato, ha appendici che di cinematografico hanno pochino: i celeberrimi party al giardino del Cavaticcio che portano sì centinaia di persone a bersi una birra e ascoltare la musica, ma che non possono, anzi non devono, fare numero nel contenitore degli “spettatori”. Anche qui nulla di male, ma le presenze in sala sono un dato matematicamente incontrovertibile e non moltiplicabile a caso.

A questo punto è lecito chiedersi perchè questa “guerra” di cifre? Perchè spostare sul piano dei numeri una concorrenza-convivenza che non può che dare risalto alla creazione di eventi culturali di qualità a Bologna? Mettiamo il caso che come festival perdo mille (mille! provate a metterle in fila mille persone a un botteghino!) presenze, allora il valore culturale del mio lavoro scade terribilmente? Inutile dire che nessuna delle due manifestazioni, pur nelle loro ampie differenze sostanziali dei contenuti proposti, avrebbe bisogno di un tale espediente per dimostrare il sicuro, e soprattutto per quel che riguarda il Cinema Ritrovato, consolidato successo annuale. 

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