Al veto del presidente della Camera, il leader di Sel ribatte: "Se le formule alchemiche a cui il Pd si sta consegnando sono l'alleanza con Casini, Fini e Monti, noi andremo da un’altra parte". Frattini: "Coalizione Pdl-Pd-Udc o noi marginali"
Continua il gioco di veti incrociati sulle alleanze che si preparano per il dopo Monti. Il presidente della Camera Gianfranco Fini in un’intervista alla Stampa dice ‘no’ a possibili accordi con Nichi Vendola, il quale ribatte: “Se le formule alchemiche a cui il Pd si sta consegnando sono l’alleanza con Casini, Fini e Monti, Sel andrà da un’altra parte”. Parole che arrivano dopo quelle di venerdì scorso, quando il leader di Sel, in una conferenza stampa congiunta con Antonio Di Pietro, aveva annunciato il suo rifiuto a unirsi a un’alleanza tra Pd e Udc che escluda l’Idv.
Nel dopo Monti c’è una ”grande incognita”, da superare “con la nuova legge elettorale e con alleanze che nascano dai programmi, dalle cose da fare”, spiega Fini. E parla di alleanze con i partiti “che si collocano entro il perimetro rappresentato dalla maggioranza attuale”, dunque senza Lega, Destra di Storace, Italia dei Valori e Sel. In particolare su Vendola, Fini afferma che Casini la pensa come lui e “identica difficoltà avrebbe Alfano se si trovasse Maroni a fianco: fino al giorno prima su fronti opposti, e il giorno dopo come se nulla fosse insieme”. Il presidente della Camera afferma poi che votare in autunno causerebbe “danni inimmaginabili” all’Italia e che una delle riforme ineludibili è quella della legge elettorale, “per restituire intera ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti”.
Sul veto del leader di Fli a Sel, Vendola risponde dai microfoni del Tg2: “Sono abbastanza contento di questo. Credo che il presidente Fini, che ha come prospettiva di ricostruire un nuovo centrodestra, debba andare per una strada. Io vado per l’altra strada, quella opposta”. Il presidente della regione Puglia si rivolge poi al Pd: “Chiedo al Partito democratico di rimettere in campo il centrosinistra. Se invece le formule alchemiche a cui il Pd si sta consegnando sono quelle dell’alleanza con Casini, con Fini, con Monti penso che Sinistra Ecologia Libertà andrà da un’altra parte”.
Sulle future alleanze interviene pure l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, che in un’intervista al Foglio dice: “O lasciamo che si crei attorno al professore un larghissimo schieramento, vincente, che va da Casini a Vendola, accettando di diventare una forza marginale; oppure ci proponiamo come una forza responsabile, pronta a una coalizione che ripeta lo schema dell’attuale maggioranza Pdl-Pd-Udc”. E aggiunge: “Ormai Berlusconi sa che deve abbracciare Monti. Il rischio, nella prossima legislatura, è che intorno al professore si costituisca un fronte della responsabilità capace di governare e del quale noi non facciamo parte. Il Cavaliere è uomo di buon senso, sa che le alternative si sono già ridotte a due”.