Finita la paura per la discarica di Corcolle, si addensano altre nubi nere su Villa Adriana, patrimonio mondiale dell’Unesco alle porte di Roma. La Impreme Spa di Massimo Mezzaroma, presidente del Siena Calcio, ha intenzione di gettare lì vicino 180mila metri cubi di cemento che rischiano così di far perdere lo status di patrimonio dell’umanità ad uno dei più noti monumenti a cielo aperto del mondo. In attesa di un pronunciamento del Tar dopo i ricorsi di Italia Nostra e Wwf, domani ne discuterà la commissione Ambiente della Regione Lazio. Intanto anche l’organizzazione dell’Onu che si occupa della tutela del patrimonio artistico e paesaggistico si dice “preoccupata”.
La costruzione del “Comprensorio di Ponte Lucano” avverrebbe nell’area buffer, cioè una sorta di zona cuscinetto stabilita con un accordo internazionale tra la Repubblica Italiana e l’Unesco per proteggere l’area archeologica di Villa Adriana.
Il direttore del World Heritage Center dell’Unesco ha inviato una missiva all’ambasciatore Maurizio Enrico Serra, capo della delegazione permanente italiana presso l’Unesco, esprimendo preoccupazione per l’approvazione da parte del Comune di Tivoli della lottizzazione. “Proprio in questi giorni a San Pietroburgo, si sta tenendo la riunione annuale del Comitato del Patrimonio mondiale – dichiara un funzionario della rappresentanza italiana dei rapporti Italia-Unesco – al momento non c’è l’urgenza che implica l’iscrizione all’ordine del giorno del problema. Si sta monitorando costantemente la situazione. La preoccupazione c’è e bisognerà valutare attentamente la gravità o meno della costruzione di palazzine vicino il sito”. Da Parigi, dove ha sede la rappresentanza italiana, spiegano anche le eventuali conseguenze pratiche di tale vicenda: “Ci sarebbe un danno d’immagine enorme. Come primo passaggio si inserirebbe Villa Adriana nell’elenco dei siti in pericolo, il secondo step sarebbe la rimozione dalla lista dei patrimoni Unesco, caso eccezionale e rarissimo”.
L’operazione “Comprensorio di Ponte Lucano” è stata approvata a dicembre 2011 dal consiglio comunale di Tivoli con l’unico voto contrario del consigliere dell’Italia dei Valori dopo decenni di tira e molla. Ma ha più di qualche punto oscuro. “La lottizzazione dovrebbe sorgere in una zona che la Regione ha classificato come ‘paesaggio naturale’ e ‘paesaggio naturale agrario’” spiega Angelo Bonelli, presidente della federazione dei Verdi e consigliere regionale del Lazio. Non solo: “L’area – sostiene Bonelli – è stata inserita dall’Autorità di Bacino del Tevere tra quelle a massimo rischio idraulico, quindi con inedificabilità assoluta”. La vicenda è finalmente approdata in Regione Lazio, al vaglio delle commissioni consiliari permanenti Ambiente e Urbanistica (in programma domani). “Ho chiesto audizione in commissione – spiega Bonelli – proprio per avere chiarimenti in merito alle questioni descritte. Una su tutte la follia di poter solamente pensare di costruire in una zona così a rischio”.
A presiedere la commissione Ambiente è Roberto Carlino, consigliere regionale dell’Udc , noto immobiliarista dell’Immobildream che ha vari accordi commerciali con il gruppo Caltagirone. Gruppo del cemento e dell’immobile che ha spesso intrecciato interessi comuni e affari proprio con lo stesso Mezzaroma. Un conflitto d’interessi all’orizzonte che non sembra essere l’unico. Mara Carfagna, moglie del re del mattone romano Marco Mezzaroma, cugino di Massimo, è stata lo sponsor alle ultime elezioni amministrative di Sandro Gallotti (Pdl), attuale sindaco di Tivoli. Nel 2010 la Carfagna, allora ministro per le Pari Opportunità, andò a Tivoli per sostenere Gallotti in campagna elettorale. Con l’amministrazione guidata da Gallotti è arrivato il sì definitivo, dopo che l’operazione era stata avviata già dal precedente sindaco Giuseppe Baisi, Pd, con l’approvazione della delibera di adozione e ancor prima dal primo cittadino Marco Vincenzi, oggi assessore provinciale della giunta di Nicola Zingaretti.
Ma l’amministrazione Gallotti sembra legata a doppio filo alla Carfagna. Dopo la vittoria alle elezioni comunali, Gallotti ha nominato assessore alle Politiche Sociali Federica Mondani, avvocato della Carfagna ma anche amica intima dell’ex ministro: i due paggetti del celebre matrimonio tra la Carfagna e Mezzaroma sono stati proprio i figli della Mondani.
Ora ad ostacolare il termine della procedura sembra esserci solo la commissione ambiente presieduta da un immobiliarista. Sembra un gioco di parole ma non lo è. Lo è invece quello usato in uno slogan dalla stessa impresa di Massimo Mezzaroma, usando come slogan dell’iniziativa le citazioni del celebre imperatore romano: “Costruire significa imprimere il segno dell’uomo su un paesaggio che ne sarà modificato per sempre”.
Ultimo baluardo da superare infine è il pronunciamento del Tar, a seguito dei ricorsi di Italia Nostra e Wwf “al momento è stata bocciata la richiesta di sospensiva ma nel merito non si sono ancora pronunciati – spiega Massimiliano Ammannito, presidente del Wwf di Tivoli – Domani ci sarò anch’io per esporre il testo del ricorso e chiedendo spiegazioni alla commissione in merito alle violazioni in questione”. Chissà se il Tar scongiurerà il pericolo e scaccerà le nubi da Villa Adriana