Nel mirino della Procura del capoluogo lombardo gli affari immobiliari del Pio Albergo Trivulzio tra il 2008 e il 2010. Compresa la vendita di un palazzo da 2000 metri quadri in pieno centro. Dall'ente di cura per gli anziani partì l'inchiesta Mani pulite
Sette perquisizioni e una decina di indagati per una decina di vendite immobiliari del Pio Albergo Trivulzio, l’ente milanese di assistenza agli anziani dal quale scaturì, nel 1992, l’inchiesta Mani pulite. Le accuse sono di truffa aggravata, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Nel mirino della Procura del capoluogo lombardo gli affari immobiliari dell’ente tra il 2008 e parte del 2010, compresa la vendita di un palazzo da 2000 metri quadri in piazza Santo Stefano, in pieno centro. Al vaglio dei pm, in particolare, due delibere del Pat datate 13 dicembre 2007 e 12 novembre 2008.
L’inchiesta della Procura di Milano, affidata all’aggiunto Maurizio Romanelli e condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardi di finanza, era nata dal cosiddetto “scandalo affittopoli” emerso diversi mesi fa, quando era venuto alla luce che alcuni appartamenti del patrimonio immobiliare del Pat venivano affittati a noti personaggi a prezzi stracciati.
Il lavoro degli inquirenti si è poi concentrato sulle vendite di alcuni immobili. I sospetti degli inquirenti riguarderebbero in particolare la modalità delle vendite, a partire dal prezzo e dai soggetti acquirenti degli immobili.