L'ape vagabonda "Malandra"

Uno sciame di Api si aggira per la città. Non gli insetti che producono miele e pungono le persone, ma negozi a bordo di variopinti treruote che raggiungono il cliente fin sotto casa. Piazze, scuole, cortili privati o strade affollate sono i luoghi preferiti e consentiti a questi veicoli dallo stile retrò. Nome bene in vista e un carico di proposte moda da far toccare con mano alle clienti, che estraggono da grandi ceste in vimini tubini in cadi, camicie di chiffon, pantaloni in lino. Sono quelli creati dalla milanese Valeria Ferlini, ex-modella divenuta poi imprenditrice, che diversi anni fa lancia in Italia il sistema di vendita on the road, “moving shop” con la sua Ape Malandra, che in portoghese significa vagabonda. Non una bancarella ma una “boutique su ruote” che conta affiliate lungo tutto l’Italia.

E sulle treruote si muove anche Del Selletto, l’idea imprenditoriale di Giovanna Dedè Parodi, nata per colmare la mancanza sul mercato di un pigiama di qualità a un prezzo medio. “Quando ho iniziato dieci anni fa, vendere con l’Ape era una vera e propria novità”, racconta Giovanna raggiunta al telefono. “Era divertente, la gente si fermava, mi chiedeva informazioni. Il mio look elegante da “milanese beige” con cappottino cammello e guanti in pelle, era in netto contrasto con la semplicità del mezzo”. 

Far provare un capo non risulta del tutto agevole, è possibile sostare su suolo pubblico per un massimo di due ore, previa autorizzazione da itinerante del Comune, occorre tenere sempre d’occhio il meteo. Eppure un negozio vagabondo non è solo un modo diverso di fare business, ma una soluzione per intraprendere un’attività con investimenti iniziali minimi: “Circa 3.000 euro esclusa la merce. Ideale per un giovane con un’idea imprenditoriale”. Il rapporto che si crea con le clienti è solitamente molto forte e si consuma in un’atmosfera che Giovanna descrive un po’ come le riunioni anni ’80 della Stanhome o della Tupperware: tante signore chiacchierano e chiedono consigli.

Quel che in apparenza sembrerebbe un’impresa senza pretese, è in realtà un business pianificato sulla carta, regolamentato dai Comuni e che in tempi di crisi supera il concetto di attesa del cliente, cui promette, per di più, un risparmio di tempo. Una nuova logica di marketing cui strizzano l’occhio anche le grandi aziende. Molti romani si sono imbattuti nell’Ape Mulino Bianco. Si chiama “Sottocasa” l’iniziativa dell’azienda emiliana rivolta al pubblico della capitale per far conoscere i prodotti, avvicinarsi al cliente nei luoghi della sua quotidianità ed aumentare la capillarità sul territorio.

Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto.

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