Il nuovo segretario federale del Carroccio avvia la trasformazione dei mezzi di comunicazione del partito. Più spazio al web e all'integrazione tra le piattaforme, affidata a Davide Caparini, che sostituisce Renzo Bossi. Ma anche problemi per il contenimento dei costi e maggiore controllo di Via Bellerio sulla miriade di voci "ufficiali" che affollano il partito
Con l’avvento della nuova Lega di Roberto Maroni cambia radicalmente la galassia della comunicazione padana e il coordinamento passa dalle mani di Renzo Bossi a quelle di Davide Caparini. Ma andiamo con ordine. Nei mesi della lotta intestina che si è consumata nel Carroccio è stato tutto un fiorire di iniziative mediatiche più o meno formali, più o meno riconosciute. A supporto di una o dell’altra fazione sono nati siti internet, blog, profili di social network che non hanno risparmiato colpi sotto la cintura agli avversari interni. Il controllo dei media ufficiali del partito dal febbraio 2011 affidato a Renzo Bossi, che per più di un anno è stato responsabile del coordinamento di La Padania, Radio Padania Libera e Tele Padania. Il fronte del cerchio magico poteva contare anche sulla Velina Verde, un sito internet (che da qualche settimana risulta inaccessibile) che per mesi ha lanciato bordate impietose contro Maroni e le sue truppe.
Dall’altro lato della barricata c’è stato il potente sbarco di Maroni su Facebook. È dal web che è partita la primavera maroniana: un tam tam che ha coinvolto un numero crescente di militanti, sostenitori, caricati a molla fino all’esplosione dello scandalo e da lì al congresso che ha sancito la vittoria finale del nuovo leader leghista.
Ora che il vecchio leader è stato deposto e la rivoluzione è finita, è nata l’esigenza di mettere mano al grande magma mediatico. Tutto da organizzare. Tutto da rivedere. Tanto nella comunicazione interna quanto in quella esterna. Un compito non semplice che la Lega di Maroni ha affidato a Davide Caparini, da lunedì prossimo responsabile del dipartimento “media, mondo web, comunicazione”.
Caparini, che fin dagli anni novanta è uno dei protagonisti delle avventure editoriali leghiste (fondatore, tra l’altro, di Radio Padania e la Padania, editore di Telepadania) ha preso le redini della comunicazione con l’obiettivo di rinnovare completamente lo scenario. Lui ci tiene a puntualizzare che “il passaggio di consegne sarà con Stefano Stefani (attuale tesoriere del partito nel dopo Belsito, nda), che ha ricoperto questo ruolo fino al 2011”. Forse perché ritiene che Renzo Bossi, al di là dell’investitura formale, quel ruolo di coordinamento dei media padani non lo abbia mai interpretato a fondo. Del resto tra i due non corre buon sangue, tanto da ricorrere alle querele per dirimere un battibecco nato sui social network.
Il tema della comunicazione è stato trattato anche dal segretario federale Roberto Maroni, che ne ha parlato venerdì mattina nel corso di una conferenza stampa: “Dobbiamo creare un vero e proprio portale integrato con il giornale, con la radio e con la televisione, con una intranet per le nostre sezioni e i militanti che diventi l’organo ufficiale ma non solo, l’organo di comunicazione immediata della Lega con il mondo esterno. Ci sta lavorando Davide Caparini, che avrà la responsabilità del dipartimento media e informazione della Lega ed entro la fine del mese, al più tardi, partirà il nuovo sistema di comunicazione”. Un nuovo sistema che investirà le tre colonne dell’informazione padana, giornale, radio e tv, ma che riguarderà anche il definitivo sbarco sul web: “Rimarrà il giornale, rimarrà la radio, la televisione subirà un’evoluzione – ha detto Maroni – ovviamente saremo molto attivi sul fronte dei social network e della comunicazione del web”. Ora, dopo la grande vivacità registrata negli ultimi mesi, l’esigenza è quella di far rientrare negli argini il fiume in piena della comunicazione maroniana: “Dobbiamo coordinare il grandissimo numero di iniziative di questo genere che nel frattempo sono nate in tutte le nostre sezioni – ha detto il neosegretario – per dare un coordinamento, un sito univoco. Abbiamo visto che spesso l’entusiasmo dei nostri militanti e dei nostri dirigenti porta a fare dichiarazioni e prendere posizioni su argomenti e questo qualche volta crea confusione, perché ci sono posizioni diverse”. Compito di Davide Caparini sarà dunque quello di garantire “la voce unica della Lega”. Il Carroccio nell’era di Maroni non può più permettersi voci fuori dal coro e sparate solitarie. Per evitare sbavature la comunicazione verso l’esterno, in tutte le sue forme, deve passare da via Bellerio.
La rivoluzione editoriale nasce dall’esigenza di un maggiore controllo dei contenuti, ma anche della spesa. Tv, giornale e radio hanno un costo elevato e lo scenario dell’editoria è radicalmente cambiato: “Bisogna tenere d’occhio le spese – ha confermato Davide Caparini – le risorse sono poche e il portale online risponde anche questo tipo di esigenza”. Se Radio Padania sembra essere in salute e poter continuare a lanciare il segnale nell’etere, qualcosa cambierà sul fronte del giornale cartaceo e soprattutto, nella Tv: “Telepadania è sempre stata un’incubatrice di innovazione, anche nell’integrazione con il web. Finché ci saranno i fondi il segnale continuerà ad essere trasmesso anche sul terrestre, ma non è più strategico come una volta, il mondo della comunicazione è cambiato radicalmente. In questo senso Telepadania può diventare il cuore innovativo del nuovo portale che la Lega lancerà nelle prossime settimane”. Anche il giornale cartaceo continuerà ad esistere: “Perché c’è un certo tipo di pubblico che è ancora interessato alla carta”, ma la redazione avrà un ruolo determinante nella produzione di contenuti online. In queste ore sono circolate anche voci su un possibile cambio di direzione della Padania, con un ritorno del primo direttore Gianluca Marchi. “Non ci sarà nessun cambio di direzione – ha invece smentito Caparini – ora le energie sono tutte concentrate nell’innovazione e nell’implementazione dell’online, non abbiamo l’esigenza di cambiare la direzione. Certo, sarebbe bello se dovessero tornare delle firme importanti, degli editorialisti, capaci di attirare nuovi lettori anche sul web, ma da lì ad ipotizzare cambi di direzione…”.
Il ruolo del nuovo portale, oltre ad integrare radio, tv e informazione scritta, sarà quello di garantire l’omogeneità nella comunicazione delle sezioni locali: “Oggi c’è una galassia di oltre 250 siti internet ufficiali – spiega Caparini – tutti affidati al controllo delle sezioni. Occorre fare sintesi per dare un prodotto riconoscibile”. Il settore comunicazione è determinato a ripartire e proporre un super portale in rete, capace di attrarre lettori non solo tra i tesserati e i militanti, ma in tutta quella galassia di persone interessate alla Lega. Lo sbarco sul web avverrà a fine luglio: “L’esperienza consiglia di essere prudenti, ci prendiamo tutto il mese di agosto per rodare il nuovo portale per poi partire a pieno regime in settembre. Dobbiamo andarci con i piedi di piombo perché si rischia che ogni inconveniente tecnico venga letto con la lente politica”. Caparini si riferisce al recente mistero della scomparsa e della successiva riapparizione dell’immagine di Umberto Bossi dal sito, fatto di cui ha parlato lo stesso segretario Roberto Maroni: “Umberto Bossi è il presidente della Lega è l’unico che ha il nome scritto nello statuto. Questa cosa del sito è stata, come spesso accade, amplificata dai giornali ma era avvenuta cinque o sei giorni prima del congresso, in occasione della transizione del sito su un’altra piattaforma. È stata una cosa tecnica che poi è diventata immediatamente una cosa politica. Io ho fatto rimettere l’immagine di Bossi nel sito, non c’era motivo di toglierla”.