“La spending review consentirà all’Italia di raggiungere gli obiettivi fiscali”: con queste parole, il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha promosso il programma di taglia alla spesa pubblica messo in campo dal governo Monti. Il capo dell’Eurotower, di fronte al Parlamento europeo, ha sottolineato che i provvedimenti fatti dall’Italia sono “importanti riforme” per la concorrenza, la riduzione degli oneri amministrativi e il lavoro. Il riferimento a Roma non è casuale: dalla Bce, infatti, hanno invitato gli stati membri a “perseverare in riforme coraggiose e necessarie” perché “per una risoluzione efficace della crisi servono azioni audaci delle banche centrali ma anche dei governi”.
A sentire Draghi, ora i paesi europei che hanno avviato azioni di risanamento dei bilanci dopo aver aumentato le tasse – “la via più facile” per risanare gli squilibri – devono “riorientare il consolidamento verso un aumento dei tagli della spesa e la riduzione della pressione fiscale”. Il numero uno della Bce ha ricordato che “la perseveranza nelle riforme audaci necessarie è fondamentale”, la classe politica in Europa deve avere “una visione critica del passato e una visione obiettiva del futuro”. Rispetto a novembre, inoltre, sono stati fatti molti progressi nel consolidamento dei conti e nelle riforme strutturali, ha ricordato Draghi, seppure ancora non se ne vedano i benefici anche perché “le misure sono state applicate da poco e in alcuni casi devono ancora essere applicate dopo essere state approvate”.
Per quanto rigurada l’andamento dell’economia europea di breve termine, Draghi ha previsto “una ripresa graduale, con uno slancio minimo”, anche perché “nel secondo trimestre (del 2012, ndr) si è registrato un indebolimento della crescita e un’incertezza maggiore”. La crisi, ha aggiunto Draghi, “obbliga a guardare in maniera critica al passato e avere visione oggettiva del futuro”. Per il presidente della Bce il messaggio centrale dell‘ultimo vertice europeo è “che l’euro resterà e la zona euro compierà i passi necessari per garantirlo. Non ci sono scorciatoie per creare una Unione monetaria solida e stabile, senza muovere in avanti verso una condivisione di sovranità in materia di bilancio, finanziaria ed economica”. La Bce manterrà aperta la linea di liquidità verso le banche “solvibili”, ha ricordato Draghi, e lo farà “nel limite del suo mandato e senza aumentare i rischi per il bilancio. La Bce farà quanto necessario per l’ottemperanza del suo mandato, cioè la stabilità dei prezzi in tutta la zona euro e il sottoprodotto che è la stabilità finanziaria”. Quindi il fondo di “salvataggio” europeo per gli istituti di credito è secondo Draghi “fondamentale per salvaguardare la stabilità delle grandi banche, senza usare il denaro dei contribuenti”.
Per quanto riguarda l’attualità più stretta, Draghi ha commentato anche il recente scandalo che ha colpito la banca Barclays: “Questa notizia è stato uno shock. Non so se avremmo fatto un lavoro migliore su questa vicenda” ha detto Draghi facendo riferimento ai nuovi compiti di vigilanza della Bce. “Quello che ho detto nei giorni scorsi è che speravo che la Bce avrebbe fatto un lavoro migliore. Dal nostro osservatorio di Francoforte – ha sottolineato Draghi – sembra che sono stati problemi di buon governo e di governance delle banche alla base dello scandalo”.