Dopo l’annuncio di 17mila esuberi a livello mondiale, la multinazionale finlandese-tedesca ha avviato le procedure di licenziamento in Italia: secondo i sindacati i tagli riguarderanno il 53% dei dipendenti dell’azienda. Per questo i lavoratori hanno percorso le strade di Milano, da piazza San Babila a via Pantano, fino alla sede di Assolombarda, luogo dell’incontro con i vertici aziendali. Tanti gli striscioni presenti: “Se usi lo smartphone è anche grazie a noi”, “580 licenziati : tanto di cappello” e “Nokia Siemens uccide la ricerca in Italia”. “Ci aspettiamo che Nokia Siemens cambi l’atteggiamento tenuto finora, di totale chiusura nei confronti dei lavoratori – spiega Marcello Scipioni, segretario Fiom-Cgil Milano – Tutto il settore delle telecomunicazioni è in uno stato critico, ma ci sono aziende che si stanno comportando in modo differente”. La Nsn, nata nel 2006 dalla fusione di Nokia Siemens, è caratterizzata dai tagli del personale: nei prossimi mesi possibili 580 licenziamenti (su 1.100 dipendenti totali), oltre alla chiusura della sede siciliana di Francesca Martelli
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