Nel 2003 aveva scommesso sulla conquista del settimo titolo di Roger Federer a Wimbledon, ma ora non potrà incassare la vincita di oltre 120 mila euro perché nel frattempo ha dovuto fare i conti con la morte. Nick Newlife era uno scommettitore incallito, come tanti ne esistono al mondo. Ieri, a nove anni di distanza, avrebbe stappato una bottiglia di spumante per festeggiare la vincita di 101.840 sterline ottenuta grazie alla vittoria dello svizzero su Andy Murray sul manto verde dell’open britannico, ma non ha potuto farlo perché la “signora con la falce” gli ha presentato il conto con largo anticipo.
Ventiquattro ore fa il tennista è entrato nella leggenda del tennis dopo aver sollevato al cielo la settima coppa londinese della sua carriera ed eguagliato il record di Pete Sampras, l’uomo di Oxford in quella dei giocatori sfortunati, autore di una delle scommesse più spettacolari mai accettate sul tennis. Nel 2003 Mr. Newlife, come si apprende da Agipronews, puntò 1520 sterline sul record di “Re Roger” a Wimbledon entro il 2020, un traguardo quotato a 67.00. All’epoca fa Federer era solo agli inizi della carriera. Aveva vinto qualche torneo minore, ma nessuno del Grande Slam e stava iniziando a scalare la classifica ATP. Difficile investire sul suo talento.
Ma il britannico, un cliente di un agenzia di William Hill e grande appassionato di sport e scommesse, era sicuro: quel ragazzo sarebbe diventato il campione dei campioni e decise di giocare una cifra considerevole. E’ sicuro che la sua profezia si avvererà perché nel frattempo incassa anche 37.000 sterline (all’incirca 46 mila euro) quando l’elvetico conquista il suo quattordicesimo slam. Gli anni passano e il fuoriclasse di Basilea domina il panorama tennistico. Lo scommettitore si gode la sua “gallina dalle uova d’oro” e già si sfrega le mani pensando all’ingente somma che avrebbe incassato entro il 2020.
Peccato che nel 2009, a 59 anni, Nick Newlife muore. Il britannico aveva comunque messo in conto questa eventualità e decide di firmare una clausola con la William Hill per devolvere l’eventuale vincita in beneficenza. L’istituto Oxfam International, un’associazione che lotta contro le ingiustizie e la povertà, ora ringrazia la lungimiranza del benefattore e presto incasserà la somma pur non potendo ringraziarlo di persona. “Nick scommetteva regolarmente e in particolare gli piaceva il tennis – racconta il portavoce dell’agenzia William Hill, Graham Sharpe – Aveva giocato sulle sette vittorie di Federer a Wimbledon nel 2003, quando l’ipotesi era bancata a 67,00 ed è un peccato che non si sia potuto godere la scommessa più spettacolare che abbiamo mai accettato sul tennis”. Grazie a “Re Roger” il gentleman oxfordiano avrebbe potuto godersi una vecchiaia più tranquilla, ma la “signora con la falce” gli ha presentato il conto con largo anticipo.