La banda dell'Est è stata sorpresa mentre armeggiava con pinze e tenaglie in una cantina. I sindacati di polizia: "Gang sempre più volente. Speriamo che da Roma ci diano i mezzi per rispondere adeguatamente al bisogno di sicurezza richiesto dai cittadini"
Si è sfiorata la tragedia questa notte a Reggio Emilia, dove un componente di una banda di georgiani, nel corso di una colluttazione con gli equipaggi di due volanti, è riuscito a sfilare la pistola dalla fondina di un agente e, dopo aver puntato l’arma alla testa di un poliziotto, già ferito, ha premuto più volte il grilletto. Fortunatamente l’arma era dotata di sicura e ha fatto cilecca.
La polizia era intervenuta in via Mantegna 10 verso le 2,15 della scorsa notte perché alcuni residenti avevano chiamato il 113 sentendo dei rumori provenire dalla cantina. Sul posto si sono portate due volanti. Quando i due agenti della prima sono arrivati sono stati aggrediti da quattro uomini che li hanno feriti alla testa con una pesante tenaglia e una pinza. Poi Nemsazde Tamazi, diciannove anni, residente a Reggio con regolare permesso di soggiorno insieme ai genitori, è riuscito a sottrarre l’arma al poliziotto.
All’arrivo degli agenti della seconda volante due della banda sono riusciti a dileguarsi, mentre Tamazi e Guran Shatirishiwili sono stati bloccati e arrestati. Nel corso della perquisizione effettuata nelle loro case è stato rinvenuto materiale di provenienza furtiva, tra cui una targa in oro con dedica all’ex direttore dell’Act, l’azienda di mobilità urbana, Gualtiero Ghini, il cui figlio, Giovanni è giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Reggio.
Ai due poliziotti feriti sono stati applicati rispettivamente dieci e sette punti di sutura alla testa. Per entrambi la prognosi è di ventuno giorni. Intanto la Questura sta dando la caccia ai due complici e il vice questore vicario Cesare Capocasa ha sottolineato la pericolosità delle bande georgiane, sempre più violente.
Il sindacato di polizia Coisp ha in mattinata diffuso un comunicato nel quale, scrive il segretario provinciale Fabio Boschi, “i toni pacati non devono essere confusi. Noi siamo neri di sconforto, di preoccupazioni per il servizio che siamo chiamati a svolgere, vorremmo essere sempre ed ovunque dove un cittadino chiama”. Per questo il Coisp “esorta a gran voce tutte le autorità a un tempestivo intervento verso i referenti centrali per venga garantito quel diritto alal sicurezza richiesto sempre più a gran voce dai cittadini reggiani”.
di Antonio Murzio