Cucina

Mangiare a Parigi, la mappa dei migliori ristoranti della capitale

La guida di Puntarella Rossa ai migliori bistrot (e non solo) della Ville Lumière: cucina francese e contaminazioni culturali di qualità per chi, tra una visita al Louvre e una passeggiata a Montmartre, vuole soddisfare anche il palato  

di Puntarella Rossa

Mangiare a Parigi durante la vostra vacanza gourmet? Ecco la mappa dei migliori bistrot e ristoranti di qualità della capitale francese. Primo consiglio: andateci a pranzo. Costa meno (molto meno) e si trova posto. Secondo consiglio: prenotate con largo anticipo (anche tre settimane). Molti dei ristoranti che consigliamo sono piccoli e hanno il tutto esaurito degli appassionati di cucina francese (ma non solo) di tutto il mondo, venuti in pellegrinaggio. Fatte queste doverose premesse, ecco una selezione dei migliori bistrot parigini, tutti testati da Puntarella Rossa, e scelti, come di consueto, non tra i ristoranti più cari ed eleganti, ma tra i migliori nelle diverse categorie, con una grande attenzione alle materia prime, all’ambiente, alla clientela e ai vini. Quanto ai prezzi, consigliamo (oltre che di andare a pranzo) di scegliere i menu fissi: a differenza dell’Italia, dove spesso sono sintomo di escamotage per attirare il turismo di massa, in Francia servono per tenere bassi i costi e offrire la migliore materia prima reperibile sul mercato in quel momento.

1) Vivant, 43 Rue Petites Ecuries. Vini naturali e vivi (da qui il nome vivant) per un ambiente piccolo e allegro. Pierre Jancou, definito da Le Fooding (ottima guida) il “Gesù dei vini naturali”, porta in tavola piatti con una lontana ispirazione italiana e materie prime eccezionali. Ambiente: 7 Cucina: 7+ Servizio : 7,5 Prezzi: menu da 40 e 60, alla carta si spende in media 40-50. 

2) L’office, 3 Rue Richer.  Curato ma non freddo, un bistrot dalla cucina raffinata, con i tavoli un po’ scomodi. Vi danno il conto in un libro. A noi è capitato un volume dell’ottimo Jonathan Nossiter. Ambiente: 6/7 Cucina: 7+ Servizio: 7,5 Prezzi: a mezzogiorno 19-24 euro, a sera 27-33.

3) Chateaubriand, 129 Avenue Parmentier. Il vulcanico chef basco Inaki Aizpitarte crea piccoli capolavori creativi in un ambiente ampio e alla mano. Prenotare con largo anticipo e prepararsi alla coda: ma ne vale la pena. Ambiente: 7 Cucina: 8 Servizio: 6/7 Prezzi: menu a 55 euro.

4-5) Jaja (3 Rue Sainte-Croix de la Bretonnerie) e Glou (101 Rue Vieille du Temple). Perfetto per il pranzo, Jaja è un locale giovane e trendy che non disprezza la buona cucina. Da provare anche Glou, meglio di sera, con straordinari vini al bicchiere e una clientela giovane e internazionale. Ambiente: 7 Cucina: 7 Servizio: 7 Prezzi: formula da 16-21 a pranzo per Jaja.

6) Le verre volè, 67 rue de Lancry. Vini naturali e ambiente caldo, anche troppo, per uno dei bistrot più piccoli e più gettonati del Canal Saint-Martin. Ambiente: 6+ Cucina: 6+ Servizio: 6,5 Prezzi: più che abbordabili, sotto i 30. Carta 28-31

7) Le baratin, 3 Rue Jouye-Rouve. Il proprietario è un cerbero dall’antipatia inarrivabile, compensata dalla gentilezza delle fanciulle che servono ai tavoli e da una buona qualità del cibo. Ambiente: 6,5 Cucina: 6,5 Servizio:6 Prezzi: carta da 18 a mezzogiorno e da 35-45 la sera.

8) Septime, 80 Rue de Charonne. Straordinaria squadra di chef al comando di un ex studente di design, Bertrand Grébaut, in uno dei migliori ristoranti di Parigi. Non c’è una virgola fuori posto. Unica controindicazione: bisogna prenotare con almeno due settimane di anticipo (si prendono prenotazioni fino a un massimo di tre settimane). Ambiente: 7,5 Cucina: 8 Servizio: 7+ Prezzi: formula da 26 a pranzo e menu da 55 la sera

9) Racines, 8 passage des Panoramas. Non inganni il cameriere dal lontano accento barese: Racines si trova in una polverosa, antichissima e bellissima galleria parigina. Nei suoi pochi tavoli propone vini naturali (per esempio un Nero d’Avola di Arianna Occhipinti) e una cucina d’eccezione. La carne arriva dal macellaio che fornisce l’Eliseo. Ambiente: 7,5 Cucina: 7,5 Servizio: 7,5 Prezzi: tra i 30 e i 50

10) Chez l’ami Jean, 27 Rue Malar. Cucina basca e straordinaria, in un locale caldo, pieno di insaccati appesi e tovaglioli con il marchio dell’amico Giovanni. Tutto ottimo, preparato dal bravissimo Stéphane Jego, anche se spesso poco comprensibile (ma è anche il suo bello) Ambiente: 7,5 Cucina: 8 Servizio: 7 Prezzi: menu da 42 e 80 la sera

11) Rino, 46 Rue Trousseau. A Roma aveva Uno e Bino, a San Lorenzo, da un paio d’anni Giovanni Passerini ha fatto bingo a Parigi con una cucina italo-francese creativa molto apprezzata da francesi e italiani non addicted a pasta e mandolino. Peccato per l’ambiente, piccolo e un po ‘ scomodo (30 coperti), da migliorare. Ambiente: 5,5 Cucina: 7,5 Servizio: 7,5 Prezzi: menu da 20-25 a pranzo e da 38-55 la sera.

12) Fogon, 45 Quai Grands Augustins. Ambiente elegante, servizio formale e prezzi molto alti. Eppure il ristorante spagnolo Fogon non può mancare nell’agenda del gourmet parigino: riso in tutte le salse, ottimi salumi e una paella come non l’avete mai mangiata. Ambiente: 7,5 Cucina: 8 Servizio: 7 Prezzi: alti. una paella costa da 24 a 32 euro, c’è un menu tapas da 55.

13) Frenchie e Frenchie Bar à vins, 5-6, rue du Nil. Ci proviamo da due anni e non ci siamo ancora riusciti. Frenchie è più irraggiungibile di un Concorde. Prenotare, non se ne parla. Al telefono, risponde una voce registrata che invita a chiamare tra le tre e le cinque. Provato per settimane, inutilmente. Quanto al Bar à vin, aperto da poco di fianco, se ne parla molto bene. Qui non si prenota, ma in compenso c’è la folla: l’unica speranza è arrivare alle sette in punto.

Altri ristoranti segnalati: Saturne (17 Rue Notre-Dame des Victoires), Pantruche (3 rue Victor Massé) e La Gazzetta (29 Rue de Cotte).

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