Wikipedia “sciopera” per 24 ore in Russia. La versione in cirillico della più grande enciclopedia on line apre l’homepage con una scritta caratteri cubitali: “Immaginate un mondo senza libertà di conoscenza” e in alto il caratteristico logo coperto con una barra nera. L’enciclopedia on line quindi con la sospensione del servizio per un giorno vuole protestare contro il progetto di legge che mira a creare una lista nera di tutti i siti con contenuti vietati, dalla pedopornografia all’estremismo che potrebbe essere approvata oggi alla Duma in seconda lettura.
Tutti i partiti che siedono nel parlamento moscovita sono favorevoli a questa legge, ma gli attivisti per i diritti umani gridano alla censura del web russo, “oggi unico vero spazio di libertà nel Paese”. In una nota Wikipedia paragona gli effetti della legge in esame al bavaglio che Pechino ha messo alla rete: “Se si seguono le previsioni e le parole degli emendamenti in discussioni si arriverà alla creazione in Russia di un corrispettivo del Grande Firewall cinese (il sistema di filtri al web, che censura in partenza siti e ricerche considerate sensibili dal governo, ndr)”. Nel comunicato si paventa la possibilità che la legge sull’informazione potrebbe portare alla creazione di una censura extra-giudiziaria per tutta la rete in lingua russa, compresa la chiusura di Wikipedia in cirillico.
Il progetto di legge è nato sull’onda della scoperta di una rete di pedofili che diffondeva su internet materiale a luci rosse. La blacklist dovrebbe essere gestita da una agenzia federale nominata dal governo. Passata in prima lettura la settimana scorsa, la bozza di legge per “proteggere i bambini dall’informazione nociva alla loro salute e sviluppo”, chiede la creazione di un registro federale che deciderà sui contenuti da censurare e obbliga i proprietari dei siti e i provider a chiudere gli indirizzi internet ritenuti dannosi, come quelli che promuovono droghe o incoraggiano al suicidio. Se passerà in seconda lettura, secondo gli esperti, l’iter della proposta di legge avrà poi praticamente la strada spianata fino alla firma del presidente, Vladimir Putin. Internet ha giocato un ruolo fondamentale nelle recenti proteste anti-governative, con l’opposizione russa che continua a informare e organizzare le proprie iniziative per lo più attraverso i social network.
Non è la prima volta che l’enciclopedia sceglie di sospendere il servizio per difendere la libertà di informazione, è avvenuto anche in Italia nell’ottobre del 2011. In quell’occasione la sezione in italiano di Wikipedia apriva l’home page con una lettera che avvertiva gli internauti sui pericoli presenti nel comma 29 del ddl intercettazioni allora in esame.