Si chiude la XXI edizione. "I conti vanno bene" - ha dichiarato Adriano Franchi, dg della manifestazione - La quota degli sponsor privati è aumentata del 150 per cento"
Cala il sipario sulla ventunesima edizione di AltaRoma, che dal 7 all’11 luglio ha animato la Capitale con sfilate nei musei, set fotografici, mostre e feste. Tante le location coinvolte: dal Ponte della Musica al Chiostro del Bramante, da Trastevere a S.Spirito in Sassia, passando per il Tempio di Adriano e le Terme di Caracalla. Oltre alle storiche maison quali Sarli, Curiel e Balestra, molti nomi nuovi e due grandi assenti: Lorenzo Riva e Gattinoni. Si tirano le somme e il bilancio sembrerebbe positivo. Compreso quello economico: “I conti di Altaroma vanno bene – ha dichiarato Adriano Franchi, direttore generale della società – la quota degli sponsor privati della manifestazione è aumentata del 150 per cento; l’utile di esercizio è 156 mila euro, su un fatturato di 4 milioni di euro”.
Puntuale come in ogni edizione “Who is on Next?”, il progetto di fashion scouting per giovani talenti della moda, ideato e realizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia, che offre alle nuove creatività contemporanee l’opportunità di confrontarsi con una giuria internazionale di addetti ai lavori. Ai Mercati di Traiano la mostra “Bianca Balti. Immagini di una favola di moda” ha reso omaggio alla celebre modella con 30 foto dei grandi stilisti, da Karl Lagerfeld a Paolo Roversi, e video dei back stage delle sfilate. Il legame tra architettura e moda in “NU:S – La moda veste l’architettura”, un’installazione di quattro abiti completi e due calzature collocati all’interno di una scultura parametrica, abbracciati dall’atmosfera rinascimentale del Chiostro del Bramante.
L’importanza dell’artigianato è stata fortemente promossa dalla presidente di AltaRoma, Silvia Venturini Fendi, anche grazie a iniziative come A.I. Artisanal Intelligence, declinata in A.I. Gallery, con porte aperte in tutte le gallerie e gli studi d’arte di Trastevere, e A.I. Fair, consueta “Fiera della vanità artigiana”. Si è parlato anche di riciclo, tema de “Le Tre Grazie – Idea, Tendenza, Esigenza”, un’opera di 3,70 metri di altezza per 150 chili, ideata da Graziano Cecchini, noto come RossoTrevi, e Ludovica Cirillo, creatrice degli Ecotech bijoux ByLudo. Un’installazione presentata al The First Luxury Art Hotel e realizzata dai due artisti grazie al materiale in disuso di cinque grandi nomi dell’alta moda romana: Renato Balestra, Camillo Bona, Gattinoni, Sarli, Piattelli. “L’opera in sé può piacere come non piacere, ma il concetto alla base deve piacere per forza”, spiega Graziano Cecchini a ilfattoquotidiano.it. “È stupido considerare la moda come qualcosa di effimero: oggi è tra i pochi settori in crescita che fa guadagnare”.
Si conferma forte la presenza degli stilisti internazionali. Oltre ai libanesi Tony Ward e Abed Mahouz, AltaRoma celebra il dialogo tra le culture con “World of Fashion”, giunto alla nona edizione, ideato e curato da Nino Graziano Luca ed Habib Mestiri. In passerella grandi stilisti provenienti da Cipro, Colombia, Paraguay e, naturalmente, dall’Italia. E provenienti da gran parte del mondo anche giornalisti, testate, network e bloggers. Largo ai giovani con i progetti formativi che hanno visto in passerella le creazioni di scuole e accademie, in totale 8. E largo anche alla femminilità curvy con Raffaella Modugno, la fotomodella italiana taglia 44, richiestissima all’estero, interprete della nuova collezione di gioielli animalier di Roberto Coin, presentata nella boutique del marchio di via Vittoria. Il prossimo appuntamento con la moda capitolina è fissato per gennaio 2013.