Arrestati un membro della maggioranza del comune brianzolo, un architetto, un geometra e un imprenditore. Le indagini sono partite dall'assassinio di Paolo Vivacqua, ucciso nel novembre scorso. Le mazzette sarebbero servite per rendere edificabili alcune aree
Maurizio Altobelli, attuale consigliere comunale del Pdl e membro della commissione urbanistica del Comune di Carate Brianza, è stato arrestato dai militari del nucleo investigativo del gruppo carabinieri di Monza e della tenenza della Guardia di finanza di Seregno. L’accusa è quella di corruzione ma le indagini sono partite da un caso di omicidio. Le manette sono scattate anche ai polsi di Giorgio Aldeghi, architetto, Giampietro Gerosa, geometra e Caruso Calogero Licata, imprenditore. Anche a loro è stata contestata la corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Tutto gira intorno al piano di governo del territorio (che in Lombardia sostituisce il piano regolatore) per trasformare da agricole a a residenziali cinque aree ed un fabbricato siti nel comune di Carate Brianza.
Il filo che collega gli arrestati, secondo il gip di Monza Maria Correra che ha convalidato le misure cautelari su richiesta del pm Donata Costa, è la morte di Paolo Vivacqua, ucciso a Desio il 14 novembre dell’anno scorso. Vivacqua, secondo gli inquirenti, avrebbe preso parte alla corruzione. Questi avrebbe preso accordi per versare ad Altobelli 870mila euro da spartire con i professionisti Adelghi e Gerona, mentre Licata avrebbe avuto il ruolo di prestanome per coprire Vivacqua. Inoltre c’è un altro ex amministratore pubblico coinvolto, Massimo Piovano, ex consigliere comunale di Carate (anch’egli arrestato), che si sarebbe accordato con Altobelli per versare a quest’ultimo altri 290 mila euro. Nel corso delle operazioni sono stati sottoposti a sequestro preventivo beni e quote societarie intestate agli indagati, per un milione e 800mila euro.
Vivacqua, è stato freddato da almeno cinque colpi di pistola nell’ufficio di una ditta della sua famiglia a Desio, che si occupa di rottamazione di metalli nel novembre scorso. A ucciderlo, mentre stava telefonando, uno o più killer che hanno approfittato del fatto che il bar accanto alla ditta rispettava il giorno di chiusura. L’attività della vittima era piuttosto diversificata e gli era costata anche qualche denuncia per irregolarità fiscali. Vivacqua aveva anche cercato di aprire una discarica per rifiuti non pericolosi in zona ma gli era stata negata l’autorizzazione, per questo aveva presentato ricorso al Tar, ma il suo ricorso era stato giudicato inammissibile dai giudici amministrativi. Gli investigatori quindi hanno sempre parlato di esecuzione con modalità da criminalità organizzata. Poco tempo fa, a giugno, è stata uccisa la consuocere di Vivacqua, Franca Lo Iacono, 61 anni, trovata agonizzante dentro la sua auto, in un box a Desio. Secondo gli inquirenti si sarebbe trattato di un tentativo di rapina finito male.