Espulsi a marzo 2012 dal blogger genovese per la loro presa di posizione sul caso Tavolazzi hanno fondato una nuova lista elettorale con sei stellette nel logo: energia rinnovabile, connettività, acqua pubblica, raccolta differenziata e servizi sociali efficienti. "E da oggi - dicono - se ne aggiunge una sesta: la coerenza"
Dopo l’espulsione decretata dal blogger genovese, reo di aver chiesto spiegazioni in merito all’epurazione di Valentino Tavolazzi, il gruppo centese si è riorganizzato dopo un breve interregno durante il quale ha firmato le proprie azioni con la semplice sigla di “Ex MoVimento 5 Stelle di Cento”.
“Cento, in Movimento, 6 Stelle, UnoValeUno. Questi sono i caratteri che distingueranno d’ora in poi il simbolo di riferimento delle “5 Stelle” nella città del Guercino”, spiegano gli attivisti. Cento, perché “è sul territorio che bisogna lavorare”. In Movimento, perché “siamo nel MoVimento e la vera politica si fa lavorando in piazza, senza delegare gli altri”. 6 Stelle, perché “la sesta stella è quella della coerenza”. “La coerenza di non fermarci solo per un’imposizione venuta dall’alto senza nessuna consultazione democratica e decisione deliberata dalla “base”. La coerenza di fare politica senza nessuna mira personale, come deve essere fatta da un qualsiasi appartenente al Movimento 5 Stelle. La coerenza dell’UnoValeUno”.
I grillini, pardon gli ex grilini, non rinunciano a qualche vena polemica nel ricordare che “ancora non sappiamo il motivo vero del nostro allontanamento”. Qualche sospetto trapela nella loro volontà di “andare oltre a una ‘questione di mercato’, alla proprietà di un marchio che pretende di esprimere la volontà di gestire dei credo, delle idee, delle persone ed un intero movimento semplicemente mediante una società di strategie di rete e marketing con sede a Milano”. In una parola, “la Casaleggio Associati”.
Abbandonato il nido, ora i centesi vogliono aprire le ali da soli. Per spiccare il volo hanno scelto un nuovo simbolo, dove compare la stella in più e il motto che quantomeno fino a quattro mesi fa doveva valere per il Movimento di Grillo: “Uno vale uno”. “Crediamo fermamente – concludono gli attivisti centesi – in una politica di democrazia partecipata come quella in cui confidiamo noi, attivisti del MoVimento 5 Stelle attraverso i suoi princìpi fondamentali, e non attraverso le parole di un singolo personaggio e le strategie decisionali di una società milanese”.