Cristiana Nocetti ha denunciato per minacce, violenza privata, atti persecutori e tentata estorsione i vertici locali e nazionali del partito. La donna sarebbe stata costretta a versare il 15% della sua indennità da assessore di partito, quando l'atto è invece volontario
«Ho già dato mandato al mio avvocato perché ho ravvisato nei miei confronti alcune ipotesi di reato, quali minacce, violenza privata, atti persecutori ed estorsione». Erano le parole dichiarate ai giornali qualche ora dopo la decisione di essere estromessa dal partito nel marzo scorso, e la determinazione dell’assessore è stata confermata. Cristiana Nocetti avrebbe consegnato in procura una serie di email e lettere scritte dai vertici leghisti in cui le si chiedeva di versare il 15% della sua indennità da assessore di partito. Queste le ragioni che l’avrebbero portata a denunciare, come già preannunciato, per violenza privata, minacce e tentata estorsione.
“Nessuna legge prevede che io debba versare una quota che per definizione è volontaria. A maggior ragione senza mai aver visto un bilancio. Volevano anche costringermi a dimettermi da consigliere comunale”. Sono le dure parole della Nocetti, che fin dall’inizio aveva minacciato di passare alle misure legali. L’accusa di non aver versato la somma, è stata da subito utilizzata come arma dalla stessa Nocetti, che ha dichiarato non aver mai visto un bilancio all’interno del partito e dunque non voler dare soldi per qualcosa di cui non ha conoscenza. Parole pesanti che allora come oggi contribuiscono a livello locale al terremoto Lega Nord. Espulsa dal partito il 25 marzo scorso, l’ex assessore aveva deciso di restare all’interno della giunta, prima della sostituzione a metà maggio. Alla base delle dispute, il dissenso con i vertici del partito, che le avrebbero chiesto anche di rinunciare al posto di consigliere comunale a Castelvetro, da dove probabilmente sono nati i motivi di dissenso. Infatti alla base ci sarebbero state le discussioni con il collega Luca Montanari, uscito a Castelvetro dall’alleanza con il Pdl e non seguito da Cristiana Nocetti. La stessa espulsione era arrivata a dieci giorni esatti dal congresso di partito dove l’ex-assessore avrebbe voluto candidarsi come segretario e dove non aveva potuto nemmeno partecipare.
Il 25 marzo come oggi, Cristiana Nocetti appare molto ferma e determinata nelle sue posizioni, presentando alla stampa durissime dichiarazioni: “Da due anni subisco una vera e propria persecuzione ad opera di Ghelfi, Alessandri e Mauro, per un versamento che dovrebbe essere volontario. Mi hanno minacciata in tutti i modi: per telefono, attraverso lettere, mandandomi delle persone”.