Paolo Gabriele, il maggiordomo di Benedetto XVI arrestato il 25 maggio scorso dalla gendarmeria vaticana con l’accusa di furto di documenti riservati dovrà ancora rimanere agli arresti “per alcuni giorni”. Il periodo di custodia cautelare, cinquanta giorni, è scaduto oggi, ma la sanzione è stata prorogata, come ha riferito il portavcoe vaticano Federico Lombardi in un incontro con la stampa. Lombardi ha poi aggiunto che, “nell’ambito di quest’indagine nessuna rogatoria è stata fatta in Italia”.
Il motivo, come ha spiegato Lombardi, risiede nel fatto che il giudice istruttore Piero Antonio Bonnet, “deve ancora raccogliere alcune testimonianze, e questo avverrà nei prossimi giorni”. Poi “gli interrogatori formali di Gabriele saranno l’ultima cosa che avverrà nella fase istruttoria: e tutto questo dovrebbe avvenire entro una decina di giorni da oggi”. Quindi con la prossima settimana e l’inizio di quella successiva “il giudice ritiene di terminare la fase di raccolta delle informazioni e dei nuovi interrogatori di Gabriele, definendo poi la situazione della custodia cautelare”. Questa, essendo scaduto il primo termine dei 50 giorni, “verrà prorogata, ma non di altri 50, bensì di alcuni giorni”, necessari alla chiusura della fase istruttoria.
Padre Lombardi ha fatto sapere anche che le condizioni di salute di Gabriele, “non destano preoccupazioni”, rettificando le notizie di stampa su un presunto stato di forte disagio psicologico del detenuto. “Ho avuto elementi informativi tranquillizzanti”, ha spiegato ai giornalisti Lombardi, dicendo di averne parlato con il difensore di Gabriele, avvocato Carlo Fusco. ”L’avvocato ha detto di averlo trovato sereno, che trae conforto nella preghiera, in una condizione di salute tranquilla, non preoccupante”, ha riferito il portavoce del Vaticano.