Emersi dettagli importanti nel corso dell'interrogatorio di Cosimo Parato. L'uomo nel 2008 scampò ad un attentato commesso dal reo confesso dell'attacco alla scuola di Mesagne, che ora è in carcere con l’accusa di strage con finalità terroristiche
Emergono ulteriori dettagli dalle indagini sulla strage di Brindisi, dove lo scorso 19 maggio ha perso la vita la studentessa Melissa Bassi e altre cinque compagne rimasero ferite. Indicazioni puntuali sul complice che avrebbe aiutato Giovanni Vantaggiato a realizzare l’ordigno scoppiato dinanzi all’Istituto Morvillo-Falcone di Brindisi sono state fatte da Cosimo Parato, l’imprenditore che nel 2008 scampò ad un attentato confessato da Vantaggiato. Parato è stato sentito venerdì scorso dal pm di Brindisi Milto De Nozza alla presenza del suo legale.
Parato, in particolare, avrebbe fatto il nome della persona che avrebbe aiutato Vantaggiato e gli investigatori stanno cercando riscontri alle sue affermazioni. Vantaggiato, reo confesso, è in carcere con l’accusa di strage con finalità terroristiche. Parato al pm ha anche fatto riferimento ai propri rapporti d’affari con l’azienda di proprietà della famiglia Vantaggiato che – a suo dire – avrebbe avuto anche legami, nell’ambito delle forniture di carburante, con Mesagne, città di Melissa e delle altre studentesse ferite. Quanto alla presenta truffa da 343 mila euro da lui commessa e che secondo Vantaggiato sarebbe il movente della strage di Brindisi, Parato si è detto estraneo a qualsiasi ipotesi fraudolenta, non negando infine di aver in passato gestito insieme con Vantaggiato operazioni non del tutto regolari.