Primarie del Pd, non si sa praticamente nulla sulle prossime consultazioni interne ai democratici, ma tutti ne parlano. Oggi si è candidato l’esponente dell’Api Bruno Tabacci, anche se l’Api alle ultime elezioni amministrative la sua formazione si è presentata con il Terzo polo e non con il centrosinistra. Intervistato da l’Unità ha spiegato di non proporsi per “disturbare” ma per scardinare lo schema “Grillo-Berlusconi“. Per lui, “l’Italia deve essere messa nella condizione di creare una vera alternativa a quello schema ed essere governata da una coalizione di centrosinistra”. Le primarie servono a mettere insieme l’esperienza del Pd con “altre esperienze politiche”, ha precisato Tabacci. “Mi auguro che ci sia Nichi Vendola, mentre non ritengo valida la tesi dei rottamatori, che più che porsi i problemi del Paese si pongono quelli della classe dirigente in termini generazionali”.
Sull’argomento è intervenuto anche Angelino Alfano, segretario del Pdl, che dopo il colpo di spugna del Cavaliere alle primarie nel centrodestra, si è interessato a quelle del centrosinistra. “Io ho stima per Renzi e lui fa bene a fare ciò che sta facendo nel Pd e io sono convinto di far bene a dire che Berlusconi va ricandidato e che se c’è lui le primarie non si fanno. Alla fine non sarà Renzi il candidato premier del Pd”.
Lo stesso sindaco di Firenze è tornato sull’annosa questione: “Sarebbe assurdo non fare le primarie. Bersani ha detto che le faremo e io credo a Bersani”. Sul quando Matteo Renzi ha sviato, “le primarie non sono il Festivalbar della politica. La data non conta, conta il significato”. L’importante per il “rottamatore” è presentare un progetto in cui i cittadini possono riconoscersi perché, “è venuto il momento di dire cosa si intende fare, poi però quello che si dice va fatto”. Dopo questa introduzione poi Renzi ha lanciato la sfida all’attuale segretario del Pd: “Io farò di tutto per far perdere le primarie a Bersani, poi se vincerà sarò il primo ad aiutarlo a vincere le elezioni. Questo è il gioco delle primarie”.
Se alla fine sarà Pier Luigi Bersani candidato a palazzo Chigi, Renzi ha assicurato lealtà: “Può darsi che il candidato sia Bersani. Io non ho nulla contro di lui, è una persona per bene”. Infine il sindaco di Firenze ha ammonito: “Alle primarie non si devono mettere barriere, sono l’occasione per scegliere il candidato. Se le primarie saranno libere bene, altrimenti se qualcuno cercherà di fare il furbo, noi lo combatteremo”.