Due ganci forgiati in modo artigianale hanno rischiato di mandare in tilt l’alta velocità ferroviaria, questa mattina alle 6.30 a pochi chilometri dalla stazione di Bologna. Due ganci che paiono come una firma anarcoinsurrezionalista.

I due manufatti, collegati ad un filo di nylon tipo lenza da pesca, erano stati piazzati sulle linee aeree sia del binario pari che del binario dispari. L’obiettivo era quello, probabilmente, di danneggiare la linea con l’arrivo dei treni e mettere così ko in entrambe le direzioni l’alta velocità. Il sabotaggio è avvenuto tra le stazioni di Ponte Samoggia e Anzola Emilia, tra le province di Modena e Bologna.

Il danno alla fine è stato tutto sommato ridotto: danneggiato il pantografo di un Frecciarossa che da Milano era diretto a Bologna, ma era fuori servizio e, quindi, senza passeggeri a bordo. Ritardi compresi tra i 10 e i 20 minuti per una trentina di treni che hanno viaggiato dalle 6.30 su un solo binario. Poi alle 12.30 è stata riattivata la circolazione dei treni ad alta velocità anche su quel binario.

La manomissione alla linea di alimentazione elettrica dell’Alta Velocità Milano-Bologna – ha precisato una nota di Ferrovie dello Stato – “non ha mai comportato problemi alla sicurezza della circolazione ferroviaria”. L’unica conseguenza “è stata la sospensione della circolazione dovuta all’indisponibilità dell’infrastruttura per il danneggiamento della linea elettrica”.

Intanto in una riunione di coordinamento tenuta nel pomeriggio negli uffici della Prefettura di Bologna le forze dell’ordine hanno deciso di intensificare i controlli, e i dispositivi di sicurezza, lungo le linee ferroviarie.

Sul luogo del sabotaggio erano arrivati tecnici delle Ferrovie dello Stato, Polfer, carabinieri, Digos e il Pm di turno Augusto Borghini. Il magistrato ha aperto un fascicolo, in cui sono confluite anche le foto della Polizia scientifica. L’ipotesi di reato non è stata ancora formalizzata. In passato, in situazione analoghe, erano state aperte inchieste per attentato alla sicurezza dei trasporti con l’aggravante della finalità di eversione.

Sulla matrice di natura anarcoinsurrezionalista, anche se al momento non ci sono rivendicazioni, non sembrano esserci dubbi. L’alta velocità è un obiettivo degli insurrezionalisti e i ganci sono stati utilizzati varie volte in passato per sabotare le linee ferroviarie. La tecnica di sabotaggio con ganci, oltretutto, è descritta nel manuale “Ad ognuno il suo-1000 modi per sabotare questo mondo”, definito anche come una sorta di manuale del perfetto anarcoinsurrezionalista.

I due uncini repertati oggi dagli investigatori sono stati ricavati da tondini di ferro come quelli utilizzati per fare il cemento armato. Poi sono stati legati al filo di nylon tipo lenza da pesca, molto resistente. Quindi il lancio sulle linee aeree. Uno, appunto, sulla linea pari, l’altro sulla linea dispari. L’obiettivo era il blocco totale.

Sabato mattina, a Lavino di Mezzo, a pochi chilometri dalla zona in cui oggi si è fermato il Frecciarossa, era deragliato il treno regionale 2855 della tratta Voghera-Rimini, rimanendo inclinato di 45 gradi e appoggiato sulla massicciata laterale. Tra i quasi 400 passeggeri, 25 sono rimasti contusi, mentre una persona è finita all’ospedale per un trauma toracico.

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