Il Cavaliere annuncia così il nome del nuovo partito. Fa di più: attacca la giustizia italiana dicendosi vittima nel caso del Bunga Bunga. Sulla Merkel: "Rapporti cordialissimi". Ma a smentirlo è il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert
Addio facce nuove e primarie, Berlusconi unico candidato premier del suo partito scende di nuovo in campo e lo fa nel segno del ritorno al passato. Finita l’era del Popolo della Libertà che cambierà il suo nome in Forza Italia, come il movimento che aveva fondato diciotto anni fa. E gli argomenti della sua campagna elettorale tornano a essere i cavalli di battaglia che hanno caratterizzato la sua agenda politica sin dal 1994 (leggi l’analisi di Sara Nicoli). A riportare le novità è lo stesso Cavaliere in un’intervista al tabloid tedesco Bild – che è anche il quotidiano più diffuso in Europa – dove parla a tutto tondo di politica, caso Ruby ed Europa. Spiega anche di avere un “rapporto cordialissimo” con la Cancelliera, dichiarazione smentita dal portavoce del governo tedesco Steffen Seibert.
Sul tema giustizia e sullo scandalo delle feste di Arcore secondo l’ex premier “si è trattato di una mostruosa operazione di diffamazione da parte della nostra magistratura di sinistra”. Per lui “sono state prese di mira delle ragazze, sono state collegate alla prostituzione, mentre – ha dichiarato il Cavaliere – hanno soltanto ballato come si fa in tutte le discoteche del mondo“. E’ convinto che “tutto finirà nel nulla, come tutti gli altri processi intentati contro di me. Sono stati più di 50 e ho speso 428 milioni di euro in avvocati e consulenti. Credo che nessun altro avrebbe potuto resistere a così tanti attacchi”.
La Bild chiede al Cavaliere della sua candidatura alle prossime politiche, già confermata dal capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto ma non ancora ufficializzata. Berlusconi spiega di ricevere “tante richieste molto insistenti”, ma aggiunge: “Posso solo dire che non abbandonerei mai il mio partito, il Popolo della Libertà, che d’altronde riavrà presto il suo vecchio nome: Forza Italia”. Non è invece “rimasto traumatizzato dalla perdita di potere” con l’insediamento del governo Monti “anche perché il presidente del Consiglio in Italia – ha sottolineato – non ha alcun potere. La nostra Costituzione non gli permette neppure di sostituire un proprio ministro. Avevo potere prima del 1994, quando facevo solo l’editore televisivo”. Per il candidato premier del Pdl la forza principale di Mario Monti “sta nell’avere il più ampio supporto che mai un presidente del Consiglio abbia avuto. Ed è questo – aggiunge- il principale motivo che mi ha spinto a fare un passo indietro: volevo consentire l’approvazione di riforme anche costituzionali”. Poi torna a ricordare la sua battaglia contro la sinistra. “La mia discesa in campo 18 anni fa – dice – ha salvato l’Italia dal comunismo. Questa è la verità storica e ne sono fiero. Sono stato l’unico leader europeo ad avere eccellenti rapporti al tempo stesso con la Russia e con gli Stati Uniti d’America, e ho fatto sentire il peso di questa amicizia in ogni circostanza in cui è servito alla pace e alla sicurezza nel mondo”. E della situazione critica in Siria, “molto complicata, ma non senza speranza” discuterà con Putin che lo considera “suo fratello maggiore” e con cui “nei prossimi giorni” avrà “un incontro privato”.
Centrale anche il tema dell’Europa, per cui Berlusconi ha detto di augurarsi “una Germania più europea e non un’Europa più tedesca” perché nel Vecchio Continente si avverte “una certa supremazia” di Berlino. Quindi ha criticato “la politica dell’eccessivo rigore perchè la riteniamo un freno troppo forte allo sviluppo” di Angela Merkel, con cui ha “un cordialissimo rapporto” e che stima “per la sua franchezza, la sua serietà, la sua competenza, la sua dedizione”. Ma a smentire le sue dichiarazioni è il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert. Silvio Berlusconi e Angela Merkel, ha detto, “non hanno più avuto contatti da quando non è più premier, quindi non posso parlare attualmente di un rapporto cordiale”, aggiungendo che quando hanno lavorato insieme c’è stata “una buona collaborazione italo-tedesca”.
Berlusconi ha poi osservato di auspicare “da Berlino una politica europea lungimirante, solidale e aperta”. Esclude il ritorno alle valute nazionali (“si tratterebbe in ogni caso della sconfitta del progetto storico di un’Europa unita”), anche se “con l’euro la bilancia commerciale della Germania è migliorata e quella dell’Italia è peggiorata”. Sulla crisi economica, Berlusconi sostiene di essere stato il primo leader occidentale ad aver riconosciuto il pericolo della crisi e ad aver introdotto le riforme. Motivo valido, secondo lui, per dire che “se noi abbiamo di nuovo sotto controllo il nostro bilancio statale è in gran parte grazie al mio governo” che “ha fatto molto per i giovani imprenditori e ha realizzato riforme coraggiose come quelle sulle pensioni, sulla scuola, sull’università”.