C’è un rapporto periodico, sviluppato nell’ambito dell’Osservatorio Istituzionale del Centro Interdipartimentale di Ricerca sul Cambiamento Politico (Circap) presso l’Università di Siena, che analizza alcuni indicatori sulla partecipazione parlamentare e sulle dinamiche di voto degli europarlamentari italiani. Tale rapporto si chiama Antenna Europarlamentare ed è giunto ormai alla terza edizione. E’ uno studio che, analizzando una serie di indicatori dell’attività parlamentare nel periodo che va dal giugno 2009 a oggi, elabora una graduatoria del livello di partecipazione ed attivismo dei parlamentari italiani in Europa. Per misurare l’attivismo parlamentare dei deputati italiani in particolare è stato sviluppato un indice di sintesi che, oltre al tasso di presenze in plenaria e in commissione, include anche la presentazione di rapporti, dichiarazioni scritte, risoluzioni presentate, rapporti emendati, interrogazioni parlamentari, considerando di fatto le varie dimensioni dell’attività svolta da un parlamentare europeo.

Tra i 10 parlamentari più attivi, oltre alla sottoscritta, vi sono Oreste Rossi (Lega), Barbara Matera (PDL), Roberta Angelilli (PDL), Mario Mauro (PDL), Giovanni La Via (PDL), Niccolò Rinaldi (IDV), Paolo De Castro (PD), Fiorello Provera (Lega) e Cristiana Muscardini (FLI). Tra i meno attivi, invece, spiccano Ciriaco De Mita, Antonello Antinoro, Potito Salatto, Magdi Cristiano Allam e Alfredo Antoniozzi. Emerge, inoltre, una forte correlazione tra attivismo parlamentare e l’attribuzione di cariche di responsabilità a livello istituzionale, per cui 6 dei 10 europarlamentari più attivi risultano ricoprire cariche e ruoli rilevanti a livello europeo (anche se nel mio caso, essendo lo studio riferito fino al giugno 2012, non può avere inciso il ruolo di Presidente della CRIM, in quanto ricoperto da soli due mesi).

Per quanto riguarda il centro-sinistra la più attiva risulto essere io (che sono anche una new entry), con il punteggio di 2,06. Seguono Niccolò Rinaldi (IdV) e Paolo De Castro (Pd).

Non più tardi di un mese fa era stata pubblicata su un blog de Ilfattoquotidiano.it la classifica degli eurodeputati presenti e assenti in plenaria, esprimendo, a fianco dei dati, anche dei giudizi: ottimo, buono, distinto e via dicendo. Avevo già fatto notare che la classifica, pur sottolineando dati di fondamentale importanza, presentava limiti metodologici notevoli, in quanto prendeva in considerazione solo una ridotta dimensione di un quadro molto più articolato. Il dato riguardava infatti solo la presenza in plenaria a Strasburgo. Molti degli eurodeputati che in quella classifica erano stati promossi con buono, ottimo o distinto, sono spariti dal Rapporto dell’Università di Siena. Ci sono infatti diversi parlamentari che si dilettano nel cosidetto “turismo da plenaria”: riscaldano la poltrona a Strasburgo durante le 3 ore mensili di votazioni, probabilmente nemmeno alzano la mano e si beccano il loro 100% o giù di lì di presenza. Preciso che anche il rapporto dell’Università di Siena presenta dei limiti in quanto considera di fatto solo le dimensioni quantitative del lavoro parlamentare. Dunque i cittadini devono prendere questi dati con le dovute cautele ed essendo consapevoli a ciò a cui si riferiscono. In questa maniera potranno effettuare una valutazione seria dell’operato di un deputato. Perché altrimenti il rischio, pur nella buona fede di chi si batte per una politica rispettosa e al servizio dei cittadini, è quello di incoraggiare i “furbetti”.

Scarica il Rapporto Antenna Europarlamentare 2012

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