Mario Adinolfi è un noto giornalista e blogger, primo dei non-eletti del PD alle ultime elezioni, da poco divenuto deputato dopo che il neo sindaco di Civitavecchia ha dovuto, suo malgrado, lasciare la poltrona.
Mario ha solo 41 anni ma ha poco tempo, otto mesi per dare un senso alla sua legislatura.
Per questo motivo ha stilato un programma in otto punti e tra questi c’è anche la legalizzazione del poker live (in sala e non al computer ndr): “(…) Se, per esempio nel poker, fosse legale il live secondo le stesse regole rese legali per l’online, si creerebbero istantaneamente almeno cinquantamila posti di lavoro. Il principio è semplice: skill games contro gioco d’azzardo (…)”
Proprio così, perché Mario è anche un giocatore di poker ma, a differenza di molti suoi colleghi, non bluffa.
Pubblica di frequente un report dettagliato della sua attività parlamentare su facebook e si confronta apertamente con chiunque lo voglia, secondo un metodo da lui stesso definito “direttista”.
Nonostante sia un suo amico, spesso non sono d’accordo con le sue posizioni, troppo cattoliche o troppo provocatorie per i miei gusti ma trovo che un articolo come questo pubblicato dall’Espresso sia scioccamente superficiale e non gli renda giustizia.
E’ vero Mario è obeso, eppure è trasparente.