“Ho trovato alcune affermazioni nei confronti del presidente Napolitano veramente indecenti, perché tutti sanno che Napolitano non ha alcuna ragione per difendersi personalmente”. Così il segretario Pd Pier Luigi Bersani interviene sulla polemica sollevata dal Quirinale con la decisione di ricorrere alla Corte costituzionale per un conflitto di attribuzione contro la Procura di Palermo in merito alle telefonate intercettate nell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia.
Intervistato dal giornalista dell’Unità Simone Collini alla Festa Democratica di Roma, Bersani ha affrontato anche il tema che ha lacerato l’ultima assemblea del partito: ”Abbiamo deciso che il Pd propone le unioni gay secondo legislazioni europee come quella tedesca. Questa è la vera verità che ci fa dimenticare incertezze del passato, e a chi chiede passi ulteriori ricordo che in Italia non siamo riusciti a fare ancora una legge contro l’omofobia”.
Altro nodo emerso dell’assemblea, quello delle primarie: ”Le primarie le ho annunciate io, ho detto che saranno entro l’anno, ho detto che saranno aperte. Che altro devo dire”, chiede Bersani. Quanto alla data, il segretario ribadisce che il Pd “non può deciderla da solo” ed è “ragionevole che come le altre volte le primarie si facciano alcuni mesi prima delle elezioni”.
E il possibile “ritorno” di Silvio Berlusconi? ”Uno può presentarsi quante volte vuole alle elezioni, ma questa volta Berlusconi non può pretendere di vincere”. E “se uno guarda le cose dal mondo” finisce per chiedersi “se gli italiani capiscono mai chi sono le persone”. Una cosa “che può non farci bene”. Beppe Grillo e Berlusconi, ha continuato, “seppur personalità diverse, non sono interessati alla differenza tra destra e sinistra. Questo è un elemento distintivo del populismo che tenta di mescolare tutto e portare la gente dietro ad un piffero. Noi dobbiamo dire al paese in modo forte che chi suscita istinti è un pericolo”.
Infine, Bersani ha scherzato sul suo ruolo di segretario: ”Non è un lavoro semplice, ma non per il Pd. E’ un momento difficile per tutti, ma dà grande soddisfazione. Certo, se non facessi il segretario avrei sei o sette cose da fare. Mi piacerebbe cantare”.