Oggi suo figlio Federico avrebbe compiuto 25 anni. Sul web l'appello per una petizione da sottoscrivere subito, prima che il parlamento chiuda per ferie, da consegnare direttamente nelle mani del ministro degli Interni: "E' l'unico modo perché altre madri non soffrano quello che ho sofferto io"
Una causa collegata alla morte del figlio, visto che i quattro agenti ritenuti colpevoli anche in Cassazione “non andranno in carcere e sono ancora in servizio”. “C’è un solo modo – scriva Moretti – per evitare ad altre madri quello che ho dovuto soffrire io: adottare in Italia una legge contro la tortura”.
Questo perché “la morte di Federico non è un’eccezione: diversi abusi e omicidi commessi dalle forze dell’ordine rimangono impuniti”. Già alcuni parlamentari si sono uniti all’appello e hanno chiesto di adottare subito una legge contro la tortura “che punirebbe i poliziotti che si macchiano di questi crimini”. “Per portare a casa il risultato però hanno bisogno di tutti noi”, aggiunge Patrizia Moretti, che vorrebbe onorare la memoria di Federico nel giorno del suo compleanno.
A centomila firme ammonta infatti il traguardo che si è prefissa la madre del ragazzo: “insieme possiamo superare le vergognose resistenze ai vertici delle forze dell’ordine e battere gli oppositori che faranno di tutto per affossare la proposta”. Ma il tempo non è galantuomo in questo caso, visto che presto il Parlamento andrà in ferie. “Vi chiedo di firmare la petizione per una legge forte che spazzi via l’impunità di stato in Italia e di dirlo a tutti; la consegnerò direttamente nelle mani del Ministro dell’Interno non appena avremo raggiunto le 100.000 firme”.
In poche ore, sul sito www.avaaz.org/it/italy_against_torture_patrizia/?gi hanno già firmato più di 37mila persone.