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Italia paese d’esportazione calcistica: via anche Marco Verratti e Fabio Borini

I talenti di Pescara e Roma confermano l'inversione del trend: il nostro calcio non è più il punto di arrivo per le giovani promesse del pallone mondiale, che ora preferiscono i petroldollari degli sceicchi e i rubli dei tycoon russi

In origine furono Rino Gattuso, Enzo Maresca e Giuseppe Rossi ad aprire la fuga dei talenti calcistici verso l’estero. Ora sono Fabio Borini e Marco Verratti a proseguire la tradizione e a tenere aperto un cerchio iniziato alla fine degli anni Novanta. Le frontiere sono ormai aperte e il fuggifuggi di “cervelli pallonari” dall’Italia continua senza fine. Una volta il nostro Paese era l’isola felice dei calciatori che facevano a cazzotti per venire da noi. Approdare nel “Bel Paese” era motivo d’orgoglio. Quasi un punto di arrivo, la ciliegina sulla torta della carriera. Ma erano altri tempi.

Ora siamo diventati il supermercato d’Europa. E poco importa se ci hanno “scippato” i Lavezzi, gli Ibrahimovic e i Thiago Silva. La cosa preoccupante è che se ne stanno andando i ragazzi del nostro vivaio. Giovani sognatori che emigrano in cerca di fortuna. L’attuale giocatore del Sion, quello del Malaga e del Villareal una volta erano l’eccezione. Oggi sono la regola. La strada verso l’estero nell’ultimo ventennio è lastricata di talenti italiani espatriati, o presunti tali, come Arturo Lupoli e Vincenzo Camilleri. La crisi ha colpito anche il mondo dorato dei calciatori e ora perdiamo altri due ragazzi cresciuti nei nostri settori giovanili.

Borini ha già firmato per il Liverpool; Verratti nelle prossime ore si accaserà al Paris Saint Germain dei petrol dollari dello sceicco Nasser Ghanim Al-Khelaïfi. All’ex attaccante della Roma non è bastata l’ottima stagione con Luis Enrique, culminata con la convocazione di Prandelli per Euro 2012. Non sono bastati i nove centri in 24 partite per avere la riconferma. Ha dovuto accettare di buon grado le avances del Liverpool e tornare in Inghilterra, esattamente da dov’era arrivato non più tardi dell’estate scorsa. 13,5 milioni di euro intascati dai giallorossi che hanno creato una plusvalenza notevole dopo averlo strappato al Parma per 5 milioni e mezzo.

Stesso discorso vale per uno dei giocatori più talentuosi di cui l’Italia può vantarsi, quel Verratti del Pescara, cresciuto nelle giovanili abruzzesi e il cui esordio in prima squadra risale nel 2008 quando aveva soltanto 16 anni. I paragoni illustri per lui si sprecano, ma dobbiamo dirgli addio a malincuore, mentre i “delfini” incasseranno 13 milioni. Il ragazzo è volato a Parigi e farà compagnia ad una squadra che annovera gli altri “italiani” Thiago Motta e Sirigu, altro talento fuggito a soli 24 anni da Palermo per cercare la gloria. Borini e Verratti vanno a raggiungere il lungo elenco di compatrioti partiti per il “fronte” dal ’97 ad oggi: Gattuso (ai Rangers Glasgow), Maresca (’98: West Bromwnich), Lupoli (dal Parma all’Arsenal nel 2004), Giuseppe Rossi e Macheda (approdati al Manchester United dal Parma e dalla Lazio nel 2004 e nel 2007) e Camilleri (dalla Reggina al Chelsea nel 2008), fino ad arrivare all’ex portiere palermitano, senza dimenticare Criscito (Zenit San Pietroburgo), Bocchetti (Rubin Kazan), Aquilani (Liverpool) e l’eroe di Euro 2012 Balotelli (Manchester City).