Il Lingotto comunica che i 2.150 lavoratori dell'impianto campano saranno messi in cassa integrazione ordinaria: "Siamo tornati ai livelli del 1979. Ridurre la produzione per evitare inutili e costosi accumuli di vetture"
Lo stabilimento Fiat di Pomigliano resterà chiuso tra il 20 e il 31 agosto. Il periodo non inganni: non si tratta di vacanze (la chiusura estiva riguarderà il periodo appena precedente), ma di una scelta legata alla crisi del mercato dell’auto. L’azienda comunica che i 2.150 lavoratori dell’impianto campano saranno messi in cassa integrazione ordinaria.
La Fiat nel comunicato spiega che, “i dati del mercato automobilistico europeo (-6,30 per cento nel primo semestre dell’anno) e di quello italiano in particolare (-24,4 per cento a giugno e -19,7 per cento nel primo semestre) confermano che la crisi delle vendite non accenna a fermarsi”. Inoltre, continua la nota dell’azienda automobilistica, “in Italia il mercato, che si posiziona oggi sui livelli del 1979, sta penalizzando Fiat soprattutto nel segmento delle city car. L’equilibrio fra produzione e domanda è stato realizzato con periodici ricorsi a sospensioni della produzione nei vari stabilimenti con utilizzo della cassa integrazione”.
Per lo stabilimento di Pomigliano – ricorda Fiat – in salita produttiva dall’inizio dell’anno, finora non è stato necessario alcun intervento, ricorda Fiat. “Oggi, però, la situazione impone di ridurre la produzione per evitare inutili e costosi accumuli di vetture”, continua il comunicato del gruppo in cui si sottolinea che “nei prossimi mesi la situazione sarà oggetto di continuo monitoraggio”.