“Secondo me la trattativa Stato-mafia c’è stata. Ma vorrei ricordare che la politica non è stata capace di istituire una commissione di inchiesta ad hoc finendo per delegare alla magistratura l’accertamento di responsabilità politiche che non sono di nostra competenza, perché ci occupiamo di accertare responsabilità penali. Una responsabilità invece che non tocca a noi”. E’ la riflessione del presidente del tribunale di Palermo Leonardo Guarnotta, a lungo nel pool con Falcone e Borsellino, intervenendo ad una iniziativa organizzata a Palermo nella sede del municipio in occasione del 20/o anniversario della strage di via d’Amelio. Della stessa opinione Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: ”Non ho prove né indizi ma credo che ci sia stata la trattativa. Domani in via D’Amelio non avrò la fascia tricolore, sarò lì da cittadino. Spero di essere lì indossando la fascia quando sarà fatta giustizia”.
Anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso ritiene che ci sia stata la trattativa: “Per accertare la verità sulla morte di mio fratello e dei cinque agenti della scorta bisogna rimuovere tutti gli ostacoli, anche ai livelli più alti” dice. Borsellino è davanti al Palazzo di Giustizia di Palermo per partecipare al presidio del “Popolo delle agende rosse” insieme ad un centinaio di persone per chiedere “verità e giustizia sulla strage mafiosa. Per noi il 19 luglio è una data importante non solo per ricordare l’anniversario della morte di mio fratello ma è una data di lotta. Adesso finalmente si sta avvicinando la verità non si parla più di presunta trattativa, ma finalmente di trattativa tra Stato e mafia. L’obiettivo della nostra lotta è quello di dare verità e giustizia a Paolo per tutti noi”.
Giustizia & Impunità
Trattativa, presidente Tribunale Palermo: “Secondo me c’è stata”
"Ma vorrei ricordare che la politica - argomenta l'alto magistrato all'iniziativa per ricordare Borsellino - non è stata capace di istituire una commissione di inchiestaad hoc finendo per delegare alla magistratura l’accertamento di responsabilità politiche che non sono di nostra competenza, perché ci occupiamo di accertare responsabilità penali. Una responsabilità invece che non tocca a noi".
“Secondo me la trattativa Stato-mafia c’è stata. Ma vorrei ricordare che la politica non è stata capace di istituire una commissione di inchiesta ad hoc finendo per delegare alla magistratura l’accertamento di responsabilità politiche che non sono di nostra competenza, perché ci occupiamo di accertare responsabilità penali. Una responsabilità invece che non tocca a noi”. E’ la riflessione del presidente del tribunale di Palermo Leonardo Guarnotta, a lungo nel pool con Falcone e Borsellino, intervenendo ad una iniziativa organizzata a Palermo nella sede del municipio in occasione del 20/o anniversario della strage di via d’Amelio. Della stessa opinione Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: ”Non ho prove né indizi ma credo che ci sia stata la trattativa. Domani in via D’Amelio non avrò la fascia tricolore, sarò lì da cittadino. Spero di essere lì indossando la fascia quando sarà fatta giustizia”.
Anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso ritiene che ci sia stata la trattativa: “Per accertare la verità sulla morte di mio fratello e dei cinque agenti della scorta bisogna rimuovere tutti gli ostacoli, anche ai livelli più alti” dice. Borsellino è davanti al Palazzo di Giustizia di Palermo per partecipare al presidio del “Popolo delle agende rosse” insieme ad un centinaio di persone per chiedere “verità e giustizia sulla strage mafiosa. Per noi il 19 luglio è una data importante non solo per ricordare l’anniversario della morte di mio fratello ma è una data di lotta. Adesso finalmente si sta avvicinando la verità non si parla più di presunta trattativa, ma finalmente di trattativa tra Stato e mafia. L’obiettivo della nostra lotta è quello di dare verità e giustizia a Paolo per tutti noi”.
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Chi indebolisce le istituzioni?
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".