C’è un’aria di crollo della civiltà. L’oscuramento della coscienza spirituale si riflette nel dominio diabolico della finanza, nel debito che strozza gli Stati, nell’impoverimento dei popoli, nella crisi ambientale più nera nella storia dell’umanità. Forse le profezie Maya sono nient’altro che la fine di un mondo costruito sul controllo e il dominio: risorse, energia, teleschermi, finanza, consumi illimitati. Una follia che non poteva durare a lungo. Pensare che l’uomo è privo di un’anima, di una scintilla divina, di un cuore che lo rende parte della Terra e dell’Universo, è il più grave delirio di onnipotenza a cui potevamo assistere.
Il 2012 segnerà la demarcazione tra il vecchio e il nuovo. Il modello economico e politico che finora ha guidato il mondo è fallito. Sette miliardi di esseri umani sono manipolati da poche centinaia di banchieri che al posto del cuore hanno un teschio. Sono portatori della nuova peste. La Spagna non ha più soldi per pagare i servizi pubblici e solo la Banca Centrale europea la tiene in vita. Ma fino a quando? La Grecia è un cumulo di macerie finanziarie, i cittadini sono allo stremo, la crisi crea bande di teppisti xenofobi. L’Italia ha un cappio al collo – lo spread – che si stringe sempre di più e, allo stesso tempo, un coltello nel cuore – il debito pubblico che sfiora i 2 mila miliardi – che affonda nella carne del tessuto sociale. Fino a quando potremo resistere? Se alcuni Stati andaranno in default, se crollerà l’euro, se la crisi economica peggiorerà con effetti devastanti sulle nostre vite, se il domani si riempie di paura, lo dobbiamo all’oscuramento interiore che ha preso il sopravvento. Un uomo in contatto col proprio cuore non specula, non domina, non schiavizza, ma al contrario usa il denaro per aiutare, sostenere, tendere una mano. Con i trilioni di dollari ed euro che hanno ingoiato le banche d’affari, le multinazionali del debito, i trader mefistofelici, si potevano sfamare milioni di bambini, riforestare migliaia di ettari, convertire l’industria verso la sostenibilità ambientale, finanziare la cultura e il turismo equosolidale. Si potevano costruire scuole che insegnano ai bambini a conoscere la propria mente, le trappole dell’ego, le programmazioni sociali che ci fanno pensare come robot, dimenticando che nell’evoluzione umana le emozioni sono più importanti degli algoritimi cerebrali. Ci sono cause superficiali e cause profonde: ciò che sta per accadere nei prossimi mesi ha una radice profonda, che non risiede solo nell’ingordigia delle banche e dei politici, ma in un sistema sociale che ha reso ognuno un dio onnipotente, falsando la propria identità.
Se la politica ha fallito il compito di governare bene la “polis”, se la finanza ha preso il controllo del mondo portandolo verso il baratro, lo dobbiamo al fatto che abbiamo rinunciato al lato spirituale della vita, facendo trionfare solo quello materiale. Siamo “anime in viaggio” e non porteremo nulla nella tomba. Titoli, obbligazioni, derivati, bonus, spread, oro, diamanti… Niente. A che serve quindi accumulare? Che senso ha concentrare risorse finanziarie illimitate? Per spedere montagne di soldi non basterebbe una vita e neppure cento. Che senso ha quindi? La risposta è il controllo. La volontà di dominio. Ma il delirio è giunto al termine. Il 2012 è l’inizio della fine. Non può durare ancora a lungo. Miliardi di esseri umani interconnessi dovranno pagare un prezzo altissimo per ricordare che il cuore non si vende. Alla fine – dopo il crollo che ci attende – torneremo alle origini, all’essere, alla semplicità, passando però attraverso la sofferenza. Accade nella vita di ognuno quando bisogna comprendere un messaggio e imparare una lezione. Accade – allo stesso modo – all’umanità intera. Il messaggio si potrebbe sintetizzare nella frase “il cuore non concepisce il dominio di nessuno”. Solo la mente lo fa. E con lei anche gli schermi, gli algoritmi, la finanza.
Tu come ti stai preparando alla fine di questo mondo?
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