Il Senatur ha tagliato corto dopo le parole di Maroni che ha detto che il fondatore della Lega non ha più nessun potere. Poi ha parlato di Berlusconi, dicendo di non sapere se sta facendo sul serio, mentre su una ipotetica alleanza con il Pdl aggiunge, "troppo presto per parlarne"
”Non rispondo, ma il capo sono io”. Umberto Bossi ha tagliato corto dopo le dichiarazioni rilasciate dal segretario della Lega Nord Roberto Maroni. “La presidenza di Bossi è un ruolo affettivo. Non ha nessun potere. E’ il riconoscimento concesso alla sua storia personale”. Il presidente del Carroccio ha aggiunto: “Ci sono tanti cani piccoli, che abbaiano molto ma non fanno paura”. Quindi il Senatur non si è smosso dalla linea che ha anticipato le scorse settimane in una intervista al Fatto, dove ha dichiarato: “Nella Lega comando ancora io”.
Poi Bossi, conversando in Transatlantico, ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto lumi sulle prossime mosse di Silvio Berlusconi: ”Non ho capito se è tornato veramente in campo”. In merito poi ad una possibile alleanza Pdl-Lega in vista del 2013 il presidente della Lega ha risposto, “troppo presto per parlarne ora”. A chi gli ha chiesto se è vero che il Carroccio voglia abbandonare la Capitale, Bossi ha detto: “Roma non mi piace”. All’affermazione del presidente però ha replicato la deputata del Carroccio Paola Goisis sottolineando la necessità di stare nella Capitale perché “è qui che dobbiamo fare la guerra”. Parole a cui subito Bossi ha replicato: “Io la guerra preferisco farla sulle Alpi”.
Dopo alcune ore anche Maroni torna sulla questione. “Non ho niente da dire. Il congresso ha preso delle decisioni e per me la questione è chiusa”. Poi, dopo le “beghe” interne al partito, ha chiesto a Silvio Berlusconi di revocare la fiducia al governo Monti, in quanto lo spread, secondo le sue fonti, sarebbe superiore ai 500 punti. Il segretario della Lega spiega: “Con Berlusconi ed Alfano abbiamo valutato la situazione politica ed economica ed a Berlusconi ho dato un suggerimento”. Dell’incontro di ieri sera con l’ex premier ha spiegato: “Vista la crisi e l’incapacità del governo” di affrontarla, se lo spread dovesse arrivare a 500 punti, “significherebbe il fallimento del governo”. Poichè Berlusconi ha fatto un passo indietro proprio per lo spread alto “è un buon motivo per revocare la fiducia a Monti”