La rivincita del pesce di lago passa (anche) da internet. Spesso disprezzato, considerato poco saporito, difficile da mangiare per le troppe spine o insipido, il pesce proveniente da specchi di acqua dolce fino a questo momento non ha avuto grande fortuna rispetto ai prodotti ittici del mare. Ma le cose stanno cambiando, e questa volta a favore del “cugino povero”. Un rilancio che si basa su ricette facili e saporite, sull’attenzione destinata ai prodotti dell’ultimo miglio e – nel nostro caso – sulla passione di un giovane pescatore.
Fare la spesa nei mercati territoriali evitando i sempre presenti centri commerciali può riservare grandi sorprese. Un occhio ai produttori locali di frutta e verdura che presentano curiosi ortaggi mai visti prima, uno sguardo attento al macellaio che porta esclusivamente carne di maiale che arriva dal suo allevamento, un’annusata – perché no – al pane fatto con lievito madre, e grande, grandissima attenzione alla incredibile varietà di formaggi sia di capra sia di mucca. Ma quello che il sabato mattina alla fiera di Osnago (paesino tra Milano e Lecco) ha attirato maggiormente la nostra attenzione è stato Ceko il pescatore. Il suo bancone è circondato da illustrazioni sui vari tipi di pesce di lago, da ricette e da una foto ingiallita che lo ritrae con il padre, anche lui pescatore. Tra un cliente e l’altro Massimiliano Ghislanzoni – questo è il suo vero nome – divora thriller e romanzi d’azione; ma quello che sorprende di più è che sia bello arzillo, visto che la sua giornata lavorativa è incominciata all’una di notte quando è uscito come ogni giorno con la sua barca sul lago di Lecco per pescare. Appare particolarmente allegro, ci spiega, perché nell’ultima battuta ha preso due trote, una da 5 e una da 4 chili, le cui foto ha prontamente postato sul profilo Facebook della sua pescheria. Da più di tre mesi ha creato questa pagina “per cercare di dare un riscontro su cos’è un pesce di lago e cercare di rilanciarlo il più possibile”.
Il successo della pagina è dato dal fatto che Massimiliano ha cominciato a dare suggerimenti su come cucinare il pesce. “Bisogna conoscerlo bene, perché il sapore – spiega – dipende molto da dove viene pescato; per esempio una tinca di lago ha un sapore diverso da quella di fiume. La vera difficoltà è legata al come cucinare i vari pesci. Spesso le ricette già esistenti si rifanno alla tradizione e sono piatti troppo complessi da realizzare e che richiedono molto tempo”. L’impegno di Ceko il pescatore, dunque, è stato di trovare nuove ricette per contenere i tempi in cui bisogna stare ai fornelli. In questi giorni tengono banco le ricette degli involtini di lavarello e del risotto di persico: tutti piatti che in una mezz’oretta sono belli che cotti. “Devono essere ricette accessibili a tutti – conclude –. Il persico è forse il più conosciuto perché ha poche spine, insieme al lavarello. Ma esistono altri pesci come la trota di lago o il salmerino che sono molto saporiti o ancora il lucioperca. L’importante è ricordarsi che tutto sia semplice e rapido”.
Intorno alla pagina di Ceko si sta sviluppando una piccola, per il momento, community di appassionati, che hanno anche iniziato ad interagire, pubblicando a loro volta ricette, esperimenti e segnalazioni. “Cerchiamo di dare ai nostri clienti – conclude Massimiliano – un servizio in più, facciamo conoscere meglio i vari pesci e siamo aiutati dalla maggiore consapevolezza che in certi territori il pesce di lago è sempre più fresco di quello di mare per questioni puramente geografiche. Un gran valore”.
Massimiliano Carbonaro