Scoppia il bailamme sull’intercettazione indiretta del Capo dello Stato, al telefono con Mancino. La Corte Costituzionale viene chiamata a giudicare il conflitto fra Presidenza della Repubblica e Procura di Palermo.
Ciò che si può dire sin d’ora è che, al di là di eventuali risvolti penali tutti da provare, ammesso che li si voglia cercare, il rapporto a tre Napolitano-Mancino-D’Ambrosio non è certo stato politicamente corretto.
La smorfia
Uno scandalo enorme nel paese:
è stato intercettato il Presidente!,
ma l’irata reazion del vecchio arnese
solleva qualche dubbio nella mente.
Infatti par la legge rispettata:
l’intercettato è stato il cinghialone,
Mancino con memoria disastrata
ed accusa di falso testimone.
Malgrado ciò, l’anzian partenopeo
s’incazza come un puma furibondo
e da tutti i cantoni un corifeo
ne prende le difese. “Porco mondo,
i magistrati sono sempre eguali
e, pur di fare rispettar la legge,
le chiamate fra due vecchi sodali
non vogliono che sian ridotte in schegge!
Questo è un attacco alla Costituzione,
è di Napolitan lesa maestà,
è un atto di eversiva sedizione!“
Ma che temono quei quaraquaquà?
Da fonti riservate si è saputo
che oggetto del parlar fra i due marpioni
era il gioco del lotto ed un aiuto
chiese Mancino sui numeri buoni
a Giorgio, nella smorfia assai provetto.
“A Palermo mi vogliono fregare,
ma dammi sulla ruota un numeretto
e dei quattrini fammi guadagnare“.
Napolitano i numeri ha forniti,
ma, come sempre, erano sbagliati,
su Palermo non sono proprio usciti
e i due vecchi si son perciò insultati.
Non suona certo ben che salti fuori
che un Capo dello Stato sempre al top
nell’applicar la smorfia faccia errori
e sia accusato d’aver fatto un flop.
Sarebbe un’avvisaglia disastrosa
per la giocata sulla ruota Monti:
trovar nella pallina dispettosa
il numero che ci rovina i conti!