“Garantiremo diritti alle unioni civili nel solco della Costituzione, c’è una sentenza che vieta i matrimoni omosessuali” afferma l’onorevole del Pd Rosy Bindi dal palco della festa dell’Unità di Roma. Dal quel momento partono le dure contestazioni di alcuni giovani e coppie omosessuali, osteggiate dal pubblico più anziano. “E’ falso, dice cazzate” gridano i contestatori. Il dibattito si surriscalda e anche la Bindi si infiamma. “Noi siamo chiamati a governare il paese, non una minoranza” afferma irritata il presidente del partito Democratico. “Non esistono fratture, non c’è nessuna questione aperta” aveva detto alcuni minuti prima l’esponente dell’ala cattolica del Pd, eppure la festa dell’Unità riproduce le querelle e le divisioni emerse nell’assemblea nazionale del Pd di sabato scorso anche sulle primarie e possibili alleanze con Casini e i moderati. Si parla anche di un’eventuale esclusione dell’Idv di Antonio Di Pietro dalla coalizione. “Il cartellino rosso per Di Pietro, dopo gli attacchi al Colle, è quasi inevitabile” afferma la Bindi. Altre parole “indecenti” furono proferite, alcune settimane fa, dal leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini che definì “un insieme di schegge eversive ed impazzite” la procura di Palermo. “Come per Di Pietro, invito Casini a moderare i toni. Però Casini l’ha fatto per difendere il presidente Napolitano” di Irene Buscemi