“Volevo solamente ringraziare pertutto il lavoro che c’è stato per farmi tornare a casa. Ringrazio tantissimo il ministero degli Esteri, l’unità di crisi. Sto bene, spero di continuare a lavorare nella cooperazione”. Sono le prime parole di Rossella Urru, la cooperante italiana rilasciata ieri dopo 9 mesi di rapimento. La Urru è tornata in Italia a bordo di un Falcon 900: è sbarcata intorno alle 21 allo scalo militare di Ciampino.
La Urru è stata accompagnata dal capo dell’Unità di Crisi della Farnesina Claudio Taffuri ed è stata accolta dal Presidente del Consiglio, Mario Monti, dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, dal ministro Andrea Riccardi, dal sottosegretario Gianni De Gennaro e dai familiari, il padre Graziano, la madre Marisa, i fratelli Mauro e Fausto. Rossella Urru era stata rapita in un campo profughi nel sud dell’Algeria nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 2011. Ieri è stata rilasciata in Mali.
Abbracciata dai suoi familiari Rossella è scesa dall’aereo che l’ha riportata in Italia. Quindi ha stretto la mano a Monti che l’ha salutata con due baci e al sottosegretario ai servizi di sicurezza De Gennaro. Rossella Urru era riuscita a parlare in volo con i genitori da bordo dell’aereo.
“Finalmente è finito” ha detto la Urru. “Ringrazio lo Stato italiano, il ministero degli Affari Esteri e l’Unità di crisi per il lavoro che c’è stato dietro” il rilascio. La Urru ha voluto ringraziare anche “tutti coloro che hanno sostenuto la mia famiglia e la mia liberazione”. “Sto bene – ha continuato – e spero di poter continuare a lavorare nella cooperazione. E’ un lavoro rischioso, il rischio l’ho vissuto in prima persona. Sono stata trattata bene, sto bene, sono in forze, finalmente è finito”. “E’ un lavoro difficile – ha concluso la Urru – ho rischiatoin prima persona ma spero di tornare in Africa al più presto”.
“Bentornata” ha detto Monti alla Urru appena scesa dall’aereo. Monti ha detto che “i familiari hanno avuto una forza straordinaria, l’Italia ha manifestato tanto affetto per lei, come tutti gli organi dello Stato che voglio ringraziare per essersi prodigati per una persona che ha dedicato la vita al mondo della cooperazione. Anche la comunità di Sant’Egidio è stata di grande aiuto”. “Le siamo stati tutti vicini – ha aggiunto la Urru a Monti – i familiari hanno avuto una forza straordinaria”.