La Lega 2.0 sbarca anche su Twitter (@LegaNordPDN). A darne notizia è stato il segretario del Carroccio Roberto Maroni, che nella giornata di ieri ha lanciato una serie si iniziative che puntano ad accrescere l’appeal della Lega sulla rete. Il profilo Twitter, inaugurato con l’hashtag #primailnord, è stato salutato da Maroni con un post sulla sua pagina Facebook: “Poteva mancare alla squadra un profilo su Twitter? Grazie ragazzi: siete forti! Prima il Nord”. In un giorno ha raccolto poco più di un centinaio di followers, pubblicando una ventina di tweet. Non propriamente un inizio con il botto, ma certamente dimostra la volontà di esserci in tutta la galassia social. Maroni infatti non si è limitato a cinguettare, ieri ha anche lanciato il profilo di Google+, sempre tramite la sua celebre finestra sul web ha scritto: “Senza tregua!! Anche su Google+…”. Ma non è tutto. L’operazione compiuta ieri dalla Lega assomiglia a qualcosa di simile allo sbarco in Normandia. Dopo quelli di Twitter e Google+, Maroni ha postato un altro link, dando il suo “personale benvenuto su FB alla rinnovata pagina ufficiale della Lega Nord Padania” che ha raccolto circa 650 like nella sua prima giornata di vita, salutando la nuova pagina come: “un ulteriore strumento di crescita e di dibattito per tutti coloro che credono nei nostri ideali e ne condividono il programma politico! Grazie sin d’ora a chi ha fattivamente collaborato alla sua realizzazione in così breve tempo! Prima il Nord!”. A questa va ad aggiungersi la pagina ufficiale della Lega Nord Senato: “Senza tregua – ha scritto ancora Maroni -. Dopo il profilo ufficiale della Lega Nord Padania, ancora una volta, con molto piacere vi comunico che è attiva su FB la pagina Ufficiale della Lega Nord Senato! (https://t.co/zYn7ZQOI)”. Quest’ultima, a dirla tutta, appare molto compassata.
Accanto a queste lunga serie di pagine ufficiali, a partire proprio dal profilo di Bobo, sulla rete ce ne sono una marea tra inattive, non riconosciute o locali. L’obiettivo dichiarato della Lega di Maroni è quello di riuscire a fare una sintesi di tutto il magma digitale di pagine e profili che popolano i social network per concentrare gli sforzi, dare un indirizzo comune, condiviso e massimizzare il risultato. Tuttavia non sarà un lavoro semplice. Su Twitter, dove lo stesso Maroni ha un account seguito da 2250 persone (@maroni_leganord), bisogna fare i conti con profili attivi da tempo, come @LegaNordPadania, fermo dal 12 giugno 2009, che conta 3120 followers e si presenta con il vecchio simbolo, quello che riporta il nome di Bossi. Una pagina che può creare confusione e che, prima o poi, qualcuno potrebbe anche pensare di riattivare. Oppure c’è @LegaNord2_0, che si presenta come “Account ufficiale Lega Nord su Twitter”, ma che, ammesso lo sia mai stato, evidentemente da ieri non lo è più. A questi si aggiungono le leghe locali, le sezioni, i personaggi, i simpatizzanti che a vario titolo parlano in nome del movimento, ciascuno esprimendo il proprio punto di vista e le proprie istanze prima ancora di quelle del movimento. Un altro profilo twitter che non viene più aggiornato da tempo è quello di Renzo Bossi (@renzobossi), fermo dal 17 gennaio con un bagaglio di 4341 followers (il doppio di Maroni!).
Su Facebook, dove Roberto Maroni è attivo dal dicembre 2011 con un profilo personale che ha raggiunto subito la capienza massima di contatti, le cose sono ancora più articolate e complesse. Qui i profili attribuibili alla Lega Nord, tra seri e meno seri, si sprecano. Alcuni contano una manciata di amici, altri possono vantare migliaia di adesioni e anche in questo caso non sempre c’è univocità nella scelta dell’immagine del profilo. Qualcuno preferisce gli slogan di matrice maroniana, altri espongono ancora l’effige del Senatùr o il vecchio simbolo, con il nome di Umberto Bossi. In alcuni casi si scade nel culto della persona, come la pagina “Bossi la lega che unisce”, nato il 17 gennaio ha appena 230 “mi piace” e una lunga sequela di video e immagini che ritraggono il Bossi dei tempi andati.