Secondo le indagini dell'Unità di analisi finanziaria di Palazzo Koch dai conti del Cavaliere a quelli del senatore siciliano sono passate decine di milioni di euro. Poi gli accertamenti sui maxi-pagamenti di Dell'Utri: "Uno è per una lettera autografa di Cristoforo Colombo"
Decine di milioni di euro oltre a una villa pagata forse anche il doppio del valore reale. Negli ultimi dieci anni i conti e le proprietà del senatore Marcello Dell’Utri hanno poggiato, a dir poco, sul sostegno di Silvio Berlusconi e della figlia Marina. I conti correnti dell’amico storico del Cavaliere, d’altronde, secondo gli accertamenti dell’Uif, l’Unità di analisi finanziaria della Banca d’Italia, erano spesso in rosso. E che rosso. Secondo quanto riportano Repubblica e Corriere della Sera in certi casi l’esposizione superava anche i tre milioni di euro. Tanto che nel 2008 da un conto di Berlusconi parte un milione e mezzo verso quello del senatore siciliano per ricomporre la situazione.
D’altra parte Dell’Utri ha spese ingenti, a quanto pare. In un caso si è anche difeso dichiarando che un pagamento effettuato verso una banca di Cipro era giustificata da una lettera autografa di Cristoforo Colombo a Isabella d’Aragona. Il sospetto dei magistrati (su questo lavora anche la Procura di Firenze) è che in questo caso Dell’Utri possa aver agito da mediatore per qualche affare.
Queste generose elargizioni sono proseguite fino a periodi recenti. Nel maggio 2011, per esempio, sul conto corrente intestato a Dell’Utri sono stati accreditati due bonifici, uno da un milione e e uno da 7 milioni. Causale: “Prestito infruttifero”. Un gruzzoletto che secondo le analisi di Bankitalia sono state poi usate da Dell’Utri per pagare dei lavori di ristrutturazione di una villa di Torno, in provincia di Como. Un anno dopo la stessa villa fu acquistata dall’ex presidente del Consiglio in favore del senatore per una cifra intorno ai 9 milioni di euro, secondo gli inquirenti sopravvalutandola sensibilmente.
Secondo i magistrati di Palermo – il procuratore aggiunto Antonio Ingroia e il sostituto Nino Di Matteo – quei soldi sono il frutto di un’estorsione: il prezzo della mediazione condotta da Dell’Utri con Cosa Nostra per garantire la protezione all’allora imprenditore di Fininvest e alla sua famiglia.
Erano stati gli investigatori del nucleo valutario, circa due anni fa, a scoprire i versamenti, scrive il Corriere. E’ lo stesso quotidiano di via Solferino che dà conto anche di una pista che porta all’estero, con oltre 11 milioni trasferiti a Santo Domingo solo pochi mesi fa, oltre a tracce di movimenti di denaro anche verso la Svizzera e Cipro. Di più: le indagini si concentrano anche su alcune società, come la spagnola Tome Advertising di Giuseppe Donaldo Nicosia che nel 2009 ha trasferito sui conti del senatore siciliano circa 400mila euro. Il sospetto è che sia un “giro” per pulire denaro del quale mascherare l’origine.
Insomma i magistrati della Procura di Palermo vogliono sentire come testimoni Silvio Berlusconi e la figlia Marina perché chiariscano che senso hanno quei bonifici milionari partiti dai loro conti e finiti su quelli di Dell’Utri. “Prestiti infruttiferi” per che cosa?