Da mesi lo spread è considerato il termometro della fragilità economica di (alcuni) Stati dell’Eurozona: quello tra Btp decennali e Bund tedeschi ha avuto un andamento altalenante, toccando il massimo storico di 574 punti il 9 novembre scorso. Il differenziale è andato sotto quota 300 nel mese di marzo (2012), fino all’odierno ritorno al di sopra della soglia critica dei 500.

Ecco le tappe più significative:

9 novembre 2011
Lo spread, da giorni vicino ai 500 punti nello scenario di un possibile addio di Silvio Berlusconi, supera la fatidica soglia, e tocca il record di 574 punti con il rendimento del Btp che schizza al 7,47%.

16 novembre 2011
Il governo passa da Berlusconi a Monti, ma per lo spread non c’è pace: il differenziale sale a 530 punti con il rendimento ancora al 7%. –

30 novembre 2011
La svolta arriva con l’intervento delle Banche Centrali di mezzo mondo, che intervengono pesantemente per aumentare la liquidità. Lo spread mette la retromarcia e precipita a 474.

1 dicembre 2011
Il varo delle misure è alle porte e si fanno sempre più concreti gli impegni dell’Europa, il differenziale scende così a 447.

5 dicembre 2011
La corsa verso il basso (370 punti) prosegue all’indomani del varo della manovra ‘Salva Italia’.

16 dicembre 2011
La Camera approva la manovra e lo spread, tornato nel frattempo sopra i 400 punti con il Consiglio europeo, si attesta sopra i 450.

19 dicembre 2011
I mercati si scaldano per un possibile taglio al rating della Francia e lo spread vola di nuovo sopra 500.

23 dicembre 2011
L’ok finale alla manovra Monti serve a poco, in assenza dell’intervento della Bce, e così lo spread si attesta a 515.

13 gennaio 2012
Standard & Poor’s taglia il rating dell’Italia e lo spread, nei giorni immediatamente precedenti, resta stabilmente sopra i 500 punti.

23 gennaio 2012
Inizia una lunga discesa del differenziale, che nel giro di dieci giorni si porta in area 400 punti anche sull’ottimismo dei mercati per una soluzione in Grecia.

1 marzo 2012
Sui mercati, anche grazie a qualche progresso a livello europeo, torna la calma e lo spread scende a 310 punti, il minimo da sei mesi, con il rendimento sul Btp che si porta al di sotto del 5% (4,95%) per la prima volta dal 24 agosto. 

8 marzo 2012
Svolta nella crisi europea con la ristrutturazione del debito greco, la prima nell’Eurozona, e lo spread precipita sotto i 300 punti.

21 marzo 2012
La tregua non dura molto. I timori sullo stato di salute della Spagna spingono di nuovo il differenziale sopra i 300 punti.

10 aprile 2012
Di pari passo con quello spagnolo, lo spread italiano supera anche i 400 punti.

16 maggio 2012
Dopo settimane in altalena intorno a quota 400 punti, la situazione precipita con l’annuncio di nuove elezioni in Grecia. Lo spread vola sopra i 450 punti.

12 giugno 2012
L’annunciato salvataggio delle banche spagnole fa spostare l’interesse della speculazione sull’Italia e il differenziale tocca i 490 punti.

21 giugno 2012
Le aste vanno bene e lo spread scende a 400.

29 giugno 2012
Il primo accordo sullo scudo anti-spread taglia le ali alla speculazione e lo spread, che era lentamente risalito fino a 470, si riporta a 420.

5 luglio 2012
La Bce taglia i tassi, ma lo spread, spinto dai dati negativi sull’economia reale, torna a correre portandosi a 460 punti.

9 luglio 2012
All’indomani della polemica tra Monti e Squinzi sullo spread, il differenziale tira dritto e chiude a 475 punti.

10 luglio 2012
L’accordo europeo sullo scudo anti-spread non ha effetti particolari sui mercati, con il differenziale che chiude a 460 punti.

13 luglio 2012
Moody’s taglia il rating all’Italia e lo spread sale a 479 punti.

20 luglio 2012
E’ il venerdì nero, con la paura per il contagio tra Spagna e Italia: lo spread torna sopra i 500 punti e Piazza Affari perde il 5,8%.

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