Ex canottiere, portabandiera per l’Italia alle Olimpiadi di Barcellona 1992, ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles (1984) e di Seul (1988) e quella d’argento alle Olimpiadi di Barcellona (1992) nella specialità del ‘due con’, assieme al fratello Carmine Abbagnale e con Giuseppe “Peppiniello” Di Capua come timoniere. Un equipaggio entrato nella leggenda. Insieme sono stati sette volte campioni del mondo (1981, 1982, 1985 e 1987, 1989, 1990 e 1991) e sono arrivati due volte secondi (1986 e 1993) e una volta terzi (1983).

Nome?
Giuseppe.

Età?
52.

Dove vivi?
A Santa Maria la Carità, in provincia di Napoli.

Professione?
Dipendente bancario.

Cantante e/o canzone preferita?
Edoardo Bennato e i cantautori in generale.

Film, attrice e/o attore preferiti?
Balla coi lupi e Nicole Kidman.

Uno sportivo che ammiri del passato?
Carl Lewis.

Uno sportivo che ammiri del presente?
Usain Bolt.

La persona che stimi di più in assoluto?
I miei genitori.

Programma tv preferito?
Zelig.

Che giornali leggi?
La Gazzetta dello sport.

Il libro che stai leggendo, o l’ultimo letto?
L’ultimo è stato Il cacciatore di aquiloni, mentre ora sto leggendo Se no che gente saremmo, di Gianfelice Facchetti

Il sito internet che visiti di più?
Il sito della federazione: www.canottaggio.org.

Dio esiste?
Non lo so, ma sono un credente quindi penso di sì.

Allah esiste?
Non lo so, sono di un’altra religione. Ognuno è libero di pensare che possa esistere qualcosa nell’aldilà.

Destra o sinistra?
Non mi colloco né a destra né a sinistra, sono equidistante da entrambi. Mi reputo un uomo di un centro che attualmente non c’è.

Sei favorevole ai matrimoni omosessuali?
Ognuno è libero di fare le sue scelte, però per ideologia personale dico di no.

Cosa pensi del governo Monti?
Sono leggermente perplesso, un governo basato solo sull’imposizione di tasse ai cittadini non ci voleva molto a metterlo in piedi. Ora aspettiamo di vedere se è in grado di mettere in piedi qualcosa di costruttivo e allora potrà cambiare la mia valutazione.

E’ stato giusto o sbagliato rinunciare alla candidature per Roma 2020?
Sono combattuto, ho sofferto molto questa rinuncia. E’ vero che, dato il momento, economicamente non ce lo potevamo permettere. Però dall’altra parte abbiamo perso una possibilità che poteva offrirci prospettive.

Nello sport la crisi si sente?
Penso di sì. E’ una crisi non solo economica, ma anche di valori.

Nel tuo sport si sente?
Sicuramente, come tutte le federazioni che dipendono dai contributi del Coni.

Ti preoccupa la crisi?
Mi preoccupa ma non mi angoscia, abbiamo le basi per poterla superare.

Per i tuoi figli?
Sicuramente sì. La preoccupazione è proprio per i giovani e per il loro futuro. Al momento vedo pochi sbocchi per il loro inserimento nel mondo produttivo.

Una soluzione per la crisi?
Ridurre gli sprechi e i privilegi. Una politica per i giovani e una ristrutturazione della classe politica.

Fai la raccolta differenziata?
Certamente.

Prendi i mezzi pubblici?
Abbastanza spesso.

Pratichi ancora sport?
Non a livello agonistico.

Hai sacrificato qualcosa della vita per lo sport?
Un po’ di divertimento, una parte del mio tempo libero.

Cosa hai vinto?
7 titoli mondiali e 2 Olimpiadi (Los Angeles 1984 e Seul 1988 ndr)

La tua vittoria indimenticabile?
L’Olimpiade di Seul nel 1988. Un sapore particolare perché in quell’Olimpiade eravamo presenti io e i miei due fratelli e tutti e tre abbiamo vinto la medaglia d’oro.

La sconfitta più brutta?
Non ricordo sconfitte brutte, in ogni gara ho dato il massimo e non ho nulla da recriminare. Per il modo in cui è arrivata, forse l’Olimpiade di Barcellona dove eravamo avanti fino a 10 metri dal traguardo.

La vittoria di qualcun altro che avresti voluto tua?
Avrei voluto partecipare alla mia quinta Olimpiade, non ho potuto prendermi una rivincita cui tenevo.

Al tempo facevi sesso prima delle gare?
Non ho mai avuto preclusioni. Se uno lo fa in maniera rilassata si può fare, non vedo motivi ostativi.

Esiste il doping?
Purtroppo sì, e in alcuni sport è anche molto accentuato.

Più adesso o prima?
E’ sempre esistito. Oggi se ne parla di più e non maniera non sempre corretta, perché lo si affronta solo se altera la prestazione sportiva mentre in realtà il problema sono gli effetti collaterali delle sostanze proibite, che possono portare alla morte. E’ l’uso di sostanze pericolose il problema più grave, non che queste sostanze alterino le prestazioni. Altrimenti si rischia addirittura di fare pubblicità al doping se lo si considera solo come un aiuto per vincere.

Hai mai pensato di aver perso perché un tuo avversario si dopava?
Ho cominciato la carriera di atleta quando nell’Est si prendeva il cosiddetto ‘doping di Stato’, poi confermato, ma quando gareggiavo non ho mai pensato a un avversario come a uno che si dopasse.

Il tuo ricordo delle Olimpiadi?
Ho diversi ricordi perché ho avuto la fortuna di gareggiare in quattro Olimpiadi, di cui due dimezzate perché mancava una volta l’Est e una volta l’Ovest. Quindi ricordi di luci e ombre per le prime e di un’atmosfera planetaria per le altre. Un insieme di nazionalità, lingue e culture diverse che mi hanno permesso una crescita non solo sportiva ma anche culturale.

Cosa è cambiato da allora ad oggi?
Per quanto riguarda l’aspetto sportivo sono cambiate le preparazioni e i materiali utilizzati. In generale oggi l’Olimpiade è soprattutto un avvenimento mediatico.

Cosa è cambiato negli atleti?
Non credo sia cambiato nulla. La vittoria olimpica è sempre il massimo traguardo per ogni sportivo.

Cosa ti aspetti da Londra 2012?
Mi aspetto un’organizzazione vicina alla perfezione e che gli atleti britannici saranno protagonisti in tutti gli sport. Mi auguro e spero che gli atleti italiani e il canottaggio possano fare una bella figura.

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