Londra 2012, le speranze azzurre. Idem: “Contro la crisi? Onestà e solidarietà”

L'ottava olimpiade della canoista italo-tedesca, 47 anni, ex assessore per 6 anni a Ravenna: "Per superare la crisi bisogna essere disposti a impegnarsi nel sociale, pagare la propria parte, rivedere i propri bisogni". Chi ammira? "Wilma Rudolph: aveva la poliomelite, ma grazie allo sport arrivò alle Olimpiadi". I Giochi di Roma mancati? "Abbiamo avuto paura delle fregature italiane: abusi, corruzione, illegalità. Ma un grande evento port anche cambiamenti culturali"

Canoista, campionessa mondiale e olimpica nella specialità del K1 (il kayak individuale). Ha iniziato la sua carriera sportiva in Germania, dove è nata, ma dal 1990 vive e gareggia a livello internazionale per l’Italia. Nella sua ventennale carriera ha vinto 35 medaglie tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Alle Olimpiadi ha conquistato 1 bronzo per la Germania a Los Angeles 1984. Per l’Italia ha invece vinto 1 oro a Sidney 2000, 2 argenti ad Atene 2004 e Pechino 2008 e un bronzo ad Atlanta 1996. Dal 2001 al 2007 è stata nominata assessore allo sport del Comune di Ravenna nelle liste de L’Ulivo. Con 7 partecipazioni, è la terza italiana di ogni tempo per numero di Olimpiadi disputate, e a Londra 2012 parteciperà alla sua ottava Olimpiade.

Nome?
Josefa Idem

Età?
47

Dove vivi?
Ravenna.

Professione?
Atleta. In passato sono stata poliziotta, in Germania. Se lo avessi fatto qui in Italia ora sareste a corto di agenti di polizia…

Cantante e/o canzone preferita?
Mi piace molto la musica in generale, di ogni tipo: rock, pop, classica. La ascolto in base allo stato d’animo.

Film, attrice e/o attore preferiti?
L’attimo fuggente e Jennifer Garner.

Uno sportivo che ammiri del passato?
Wilma Rudolph, la gazzella nera. Da piccola fu colpita dalla poliomielite, ma grazie allo sport riuscì ad arrivare alle Olimpiadi e a vincere tre medaglie d’oro

Uno sportivo che ammiri del presente?
Nessuno, non ho idoli. Ho fatto di tutto per esserlo io.

La persona che stimi di più in assoluto?
Preferisco non fare nomi, per non fare torto a nessuno.

Programma tv preferito?
Thriller, spionaggio, polizieschi.

Che giornali leggi?
Gazzetta, Repubblica, ogni tanto il Fatto. Poi la rivista di Emergency, di cui sono sostenitrice. E Der Spiegel, un settimanale tedesco.

Il libro che stai leggendo, o l’ultimo letto?
Storie di sport, storie di donne, di Giovanni Malagò.

Il sito internet che visiti di più?
Quelli di attualità, dei giornali, per tenermi informata.

I tuoi pregi?
La sincerità nei rapporti. E l’essere diretta: lascio sempre una porta aperta all’altro per uscire con dignità dalla situazione, ma dico sempre in faccio quello che penso e ritengo sia giusto.

I tuoi difetti?
Maniaca del controllo.

Il tuo rapporto col sesso?
Rilassato.

Fai sesso prima delle gare?
No.

Dio esiste?
Bella domanda…

Allah esiste?
Bella domanda, di nuovo. Chi lo sa? Non trovo risposta, ma continuo a chiedermelo dato che nel nome dei vari dei e delle religioni sono compiute atrocità.

Destra o sinistra?
Sinistra, senza problemi. Ho anche fatto l’assessore per il Pd per sei anni a Ravenna.

Sei favorevole ai matrimoni omosessuali?
Sì, perché no?

Cosa pensi del governo Monti?
Penso che vada assolutamente sostenuto. Chi lo ha preceduto e doveva agire per mettere il paese al passo con l’Europa ha fallito, e ora ci sono cure amarissime ma ci tocca. Per come ci eravamo ridotti non c’era altra possibilità.

E’ stato giusto o sbagliato rinunciare alla candidature per Roma 2020?
Dire che sia stato sbagliato non vuole dire criticare la scelta, che non deve essere stata facile. Si è detto di no non solo per la crisi, ma anche perché si pensa che in Italia tutto finisca in fregature: abusi, corruzione e illegalità. Purtroppo è vero, e ne abbiamo la conferma. Ma è anche vero che alla fine un popolo è quello che si pensa di essere, quindi l’evento, se preparato nella maniera giusta, avrebbe potuto fare da traino per un paese che vuole essere diverso, migliore. I grandi eventi, se ben organizzati, possono essere una spinta per grandi cambiamenti culturali.

Nello sport la crisi si sente?
Credo di sì. Del mio caso non posso parlare perché da molto tempo non sono più supportata dalle istituzioni e devo arrangiarmi, ma in generale sì. Non solo il Coni è in difficoltà, ma è lo sport di base a soffrire di più. La crisi dello sport si sente sul territorio, nelle sue fibre.

Ti preoccupa la crisi?
Nello sport, per l’atleta è proprio nei momenti di crisi che si capisce cosa fare per rimediare ai propri errori e come farlo.

Per i tuoi figli?
Ti direi di no, perché dalla crisi ci si può solo rialzare: è un’opportunità per migliorare, nello sport e nella vita. Poi in realtà vedo quanti buffoni e ingordi a livello mondiale ci governano e gestiscono i nostri destini. E allora sì, mi preoccupo.

Una soluzione per la crisi?
Credo che bisogna trovare delle soluzioni individuali, dal sistema ci si può aspettare poco. Ognuno deve decidere di vivere onestamente, essere disposto a impegnarsi nel sociale e a pagare sempre la sua parte. Ciascuno di noi dovrebbe poi fare un passo indietro: rivedere i suoi bisogni e le dimensioni di questi bisogni. All’inizio dell’anno ho scritto un augurio, che sia l’anno delle cose vere e semplici.

Fai la raccolta differenziata?
Sì. Ortodossa.

Prendi i mezzi pubblici?
Il treno, vivendo in campagna l’autobus non arriva.

Con che mezzi vai agli allenamenti?
In macchina, per lo stesso motivo di prima.

Quante volte ti alleni alla settimana?
Una ventina di volte.

E’ giusto, tanto o poco?
E’ giusto.

Hai sacrificato qualcosa della vita per lo sport?
Si può dire che ho rinunciato a qualcosa, per gli atleti a questo livello non si può parlare di sacrificio.

Cosa hai vinto?
Nello sport ho vinto diverse medaglie alle Olimpiadi e ai Mondiali. Nella vita l’aver trovato un marito che è anche il mio allenatore, per cui ho potuto mettere su una famiglia senza dover rinunciare allo sport.

La tua vittoria indimenticabile?
Nello sport la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sidney 2000.

La sconfitta più brutta?
Tutte quante sono state belle e brutte nello stesso momento. Sembra banale, ma sono le sconfitte che ci fanno crescere.

La vittoria di qualcun’altra/o che avresti voluto tua?
Forse alle ultime Olimpiadi, dove ho perso per 4 millimetri e poteva essere ex aequo.

Esiste il doping?
Esiste eccome. Lo dico perché conosco gente, anche nella canoa, e perché è sotto gli occhi di tutti. E c’è da temere che ce ne sia ancora molto nascosto.

Hai mai pensato di aver perso perché un tuo avversario si dopava?
Sarebbe futile.

Se mai stata/o a Londra in vacanza?
No, mai.

Quest’estate ci vai, perché?
Perché mi sono qualificata per la mia ottava Olimpiade.