L'indagine condotta dai magistrati partenopei sugli appalti del gruppo pubblico, in cui è coinvolto il presidente del gruppo Giuseppe Orsi, sarà quindi trasmessa alla procura in provincia di Varese. I supremi giudici hanno accolto la richiesta sulla incompetenza territoriale avanzata dalla difesa del presidente Orsi. Resta a Napoli la tranche relativa a Lavitola
La Corte di Cassazione ha dichiarato i pm della Procura di Napoli incompetenti territorialmente per l’indagine su Finmeccanica. L’inchiesta è stata quindi assegnata alla Procura di Busto Arsizio. L’indagine condotta dalla Procuradi Napoli sugli appalti Finmeccanica in cui è coinvolto il presidente del gruppo Giuseppe Orsi sarà quindi trasmessa alla procura in provincia di Varese. I supremi giudici hanno accolto la richiesta sulla incompetenza territoriale della procura partenopea avanzata dalla difesa del presidente Orsi che è indagato per corruzione e riciclaggio. Alla magistratura lombarda arriverà quindi l fascicolo relativo alla presunta corruzione internazionale in relazione alla vendita di elicotteri al governo indiano. Lo scorso aprile l’ex direttore centrale del gruppo pubblico, Lorenzo Borgogni, aveva parlato ai pm di Napoli di una mazzetta di circa dieci milioni di euro destinata al Carroccio nella vendita di 12 elicotteri Agusta Westland all’India.
Sarà quindi una piccola Procura a indagare sulla vendita di elicotteri Agusta all’India. Le motivazioni della decisione del sostituto procuratore generale Aurelio Galasso sono contenute in cinque paginette scritte a mano. A chiedere che la competenza fosse trasferita a Busto Arsizio erano stati gli avvocati di Orsi, Ennio Amodio e Marinella de Nigris, osservando che nel territorio di competenza di quel Tribunale, a Cascine Costa di Samarate (Va), ha sede la Agusta Westland spa, azienda del gruppo Finmeccanica. Conclusione giusta ma premesse sbagliate, ritiene il pg: la mancata iscrizione a bilancio dei fondi utilizzati per la corruzione internazionale, osserva infatti Galasso, non riguarda la società italiana Agusta Westland spa che ha sede nel Varesotto, ma quella britannica Agusta Westland ltd. Si tratta dunque di un reato commesso all’estero, per il quale “trova applicazione l’art.10 del codice di procedura penale, i cui criteri vanno applicati al reato più grave, che è quello della corruzione internazionale”. L’articolo 10, sottolinea ancora Galasso, prevede una serie di criteri da applicare in via successiva, il primo dei quali è quello della residenza; in particolare, “quando si è in presenza di una pluralità di imputati deve ritenersi competente il giudice che risulta competente per il maggior numero di essi”. Nell’inchiesta sulla vendita di elicotteri all’India, appunto, “il maggior numero di indagati, Orsi e Garavaglia, risultano risiedere nel circondario del Tribunale di Busto Arsizio”. Restano a Napoli, invece, altri filoni di inchiesta, tra cui quello sulla corruzione di esponenti del governo panamense nell’ambito di altri appalti che si sono aggiudicate aziende del gruppo Finmeccanica. In quest’ambito è indagato tra gli altri l’ex direttore dell’Avanti!, Valter Lavitola.
Soddisfatto il commento dell’avvocato Ennio Amodio: “E’ ormai chiaro che non ha alcun fondamento l’addebito di riciclaggio. La Procura partenopea riconosce che è una eventualità prospettata solo ‘in via alternativa ed ipoteticà. Inoltre, anche il reato di finanziamento illecito a un partito è astrattamente configurato come condotta ascrivibile ad una società estera e non ad Agusta Westland s.p.a. Il nuovo corso delle indagini – conclude quindi Amodio – è dunque destinato a muoversi entro confini ben definiti, circostanza che consentirà di dissipare tutti gli equivoci sorti a proposito della vendita degli elicotteri Agusta al Governo indiano”.